Trieste, il rock e tu



Lo scorso 29 maggio, il teatro comunale di Rovito ha ospitato la prima rappresentazione di RossoBlues - canto blues di cosentini erranti uno spettacolo basato su di una serie di poesie e racconti, interpretati in scena da Pasquale Anselmo  e scritti da undici autori cosentini, e legati tra di loro attraverso le canzoni scritte da Antonello Anzani. Ho avuto il privilegio di scrivere uno dei racconti brevi di questo spettacolo che ripropongo quì di seguito, insieme al relativo video ripreso durante la serata. 

Io e mia moglie siamo sposati da 30 anni e ci siamo fidanzati nel lontano 1977. In pratica il nostro amore ha la stessa età del Punk. Non sapete che cos’è il punk? Avete mai sentito parlare di Clash o Sex Pistols? Il Chiodo, i capelli a cresta  e le spille da balia. Insomma quella cosa che mischiava musica e moda, nata in America ed esplosa nella Londra di fine anni ’70. Ora questa storia del punk, da sempre provoca non poca irritazione in mia moglie, così come la musica, che da allora rappresenta il “terzo incomodo” tra noi due. Una sorta di amante Ogni scusa è buona perché io mi allontani dal tetto coniugale per soggiacere al piacere delle mie scappatelle fatte di lunghi viaggi per seguire i miei idoli del rock, o incontrare i tanti musicisti diventati amici nel corso degli anni. Proprio da una di queste giornate di libertà nasce questa piccola storia. Nel dicembre dello scorso anno me la sono filata in quel di Napoli, per assistere ad un concerto dei Cheap Wine ed incontrare i fratelli Diamantini che da circa vent’anni segnano la storia del rock. A cena, il buon Marco mi lancia questa bomba:<<Eliseno, il 20 marzo suoniamo a Trieste insieme a Steve Winn. Questa non te la puoi proprio perdere!>>. E no che non me la posso perdere. Il mio gruppo italiano preferito che suona insieme ad uno dei miei miti musicali a stelle e strisce. Ma c’è un ostacolo insormontabile: il 21 marzo è il nostro 30simo anniversario di matrimonio: con che faccia lascio Mariajosé a casa? in fondo se rinunciassi sarebbe una bella “prova d’amore”. Poi un giorno, mentre ero in partenza per un viaggio di lavoro a Milano, lei si lamenta con me di non averle fatto mai fare un viaggio in aereo, ed io prometto per l’ennesima volta di portarcela a breve. A breve? Ma certo: andiamo a Trieste. Al ritorno le lancio la proposta dicendole: <<perché non ce ne andiamo a Trieste, da soli a festeggiare il nostro anniversario?>> Lei mi risponde: <<perché proprio a Trieste?>>. Ed io: <<perché è una bella città, non ci siamo mai stati, è lontana tanto da prendere l’aereo e soddisfare questo tuo desiderio>>. Passati un po’ di minuti, lei che mi conosce troppo bene, con aria diffidente mi fa: <<cosa c’è a Trieste il 21 marzo?>>. Ed io:<<il 21 niente, ma la sera prima suonano i Cheap Wine insieme a Steve Winn>>. E lei:<<ecco lo sapevo che sotto c’era qualcosa>>. Ed io con la mia solita faccia di bronzo a giustificare che si poteva unire l’utile al dilettevole. Io facevo un regalo a lei e lei uno a me. Appena messo piede sull’aereo, la felicità rende ancora più radioso il viso di mia moglie. Non la vedevo così soddisfatta da tempo, come un bambino che vede per la prima volta il mare. Trieste è una città bellissima, trascorriamo tutto il pomeriggio per le strade del centro a gustare il fascino di una città mitteleuropea, carica di storia e che dà il senso di essere una porta aperta sul mondo. La sera del concerto, l’incontro con gli amici Cheap Wine ed il mito di Steve Winn, tre ore di full immersion nel rock’n’roll che sono piaciute anche a lei, e poi Trieste. Un caffe nel bar dove James Joyce sedeva a scrivere parte dei suoi capolavori, una visita ad alcune chiese di rito cattolico ed ortodosso, una sosta nella bellissima piazza Unità d’Italia, la corsa sul tram di Opicina e la sensazione di avere regalato alla persona amata, molto più di un semplice weekend in una bella città italiana. Al nostro ritorno tutti sapevano del nostro anniversario, del viaggio, tutti a dirmi. <<che bel regalo hai fatto a tua moglie>> ed io di rimando a pensare che il più bel regalo, ancora una volta, lo aveva fatto lei a me, condividendo ancora una volta la mia passione per il rock.

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