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Visualizzazione dei post da 2017

Il mio 2017 in musica

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Probabilmente nel marasma di classifiche di fine anno anche la mia potrà essere letta con superficialità, ignorata o tenuta nella massima considerazione a seconda che mi si reputi una persona più o meno autorevole nel campo musicale, cosa che lascia sempre il tempo che trova in un senso o nell'altro. Che la condividiate o meno di certo, quella che segue, è frutto di una scelta ponderata e ragionata, su quelli che sono stati i miei ascolti in questo anno che sta per terminare. Ascolti un po' meno corposi di quando lavoravaro dietro un microfono, ma certamente sostanziosi per come la passione musicale continui ad essere alimentata costantemente, nonostante ora sia tornata nel semplice alveo della, appunto, passione. Questi sono secondo me i migliori album del 2017. Non una verità assoluta, ma di certo dischi che è valsa la pena ascoltare e che hanno contribuito a rendere interessante quel tanto vituperato rock, che molti danno per defunto da tempo. 1. CHEAP WINE - dreams  P

Cheap Wine - Dreams (Cheap Wine Records/IRD) recensione

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Quella dei Cheap Wine è una storia classica di resistenza che, senza voler essere blasfemi dal richiamare storie partigiane, dura da 20 anni quando partì l’avventura discografica di quattro ragazzi di Pesaro innamorati del Rock’n’Roll. Un gruppo fiero della sua indipendenza che a cadenza regolare, quasi biennale, è arrivato al dodicesimo capitolo con l’album “Dreams” che viene pubblicato oggi 3 ottobre 2017, data quasi simbolica, perché ricorrente in molte uscite precedenti.  In questo lungo ventennio, Marco Diamantini e compagni hanno fatto tutto da soli, perché hanno ben presto capito che questo era l’unico modo per garantirsi un futuro ed una credibilità presso un pubblico di appassionati che, come loro, ha trovato nel rock una via di salvezza dall’ordinarietà della vita quotidiana. Venti anni di carriera vissuta tutta nell’indipendenza, con produzioni e tour regolari e continui su è giù per la penisola, rappresentano un caso unico nel panorama musicale italiano, e che ha

Make Some Noise - Iggy Pop live Medimex Bari 10.06.2017

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“Make some noise” …è quasi mezzanotte quando Iggy Pop, volge le spalle al pubblico di Bari rivolgendosi ai suoi musicisti per mettere la chiosa finale ad un grande concerto. Dopo qualche secondo in cui anche un musicista navigato come Kevin Armstron g, chitarrista e direttore d’orchestra della band che supporta l’Iguana, resta interdetto prima di cogliere il senso della richiesta, parte un muro di rumore che mette il sugello ad una notte magica che segna uno dei successi del Medimex International Festival & Music Conference edizione 2017, mandando in visibilio il pubblico di oltre trentamila appassionati che sono giunti da ogni parte d’Italia, per un appuntamento che si è rivelato imperdibile per gli adepti dell’unico vero Re del rock’n’roll vivente. Perché Iggy Pop questo è in realtà: l’incarnazione dello spirito di una musica data per morta in continuazione, ma che sa risorgere ogni qual volta lui sale sul palco. Prima della sfilza di rumori che il quartetto alle spalle di