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Recensione – Peawees – Plastic Bullets 7” (Wild Honey Records)

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  L’atteso ritorno dei Peawees prende forma con questo singolo in edizione limitata in tre versioni (vinile bianco, magenta e nero), contenenti due brani estremamente accattivanti. Il lato A è “Plastic Bullets” un brano power pop dal tiro punk con una spiccata linea melodica orecchiabile, innestata su di un ritmo incalzante con chiari riferimenti a certi suoni prodotti sul finire dei Seventies. Il testo parla dell'importanza di rimanere fedeli a se stessi e di fidarsi del proprio istinto. Sul lato B troviamo “Baby, I'm In The Mood For You” in cui emergono atmosfere più vicine agli anni sessanta in questa frizzante ballata in cui si parla del classico tema dell’amore. Due brani che rappresentano il giusto mix di come deve essere strutturato un singolo di successo; brani brevi e accattivanti, melodie orecchiabili e facili da cantare, nelle due facciate che l’ascoltatore può intercambiare secondo il proprio gusto. Un buon viatico per il nuovo album “One Ride” che il quartet

Al via la nuova edizione del LARS ROCK FEST

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  Dopo aver annunciato i suoi headliner, il LARS ROCK FEST 2024 , da venerdì 5 a domenica 7 luglio nei Giardini Pubblici di Chiusi (SI) con ingresso gratuito, completa la sua line-up confermandosi una delle rassegne più valide e coraggiose della scena indipendente italiana e non solo. Il festival si aprirà venerdì 5 luglio con il duo fiorentino The Stand , fra breakcore e punk hardcore, progetto che conferma e consolida la partnership con il Rock Contest di Controradio. A seguire i due headliner: Crocodiles, il duo californiano con inni punk-pop, garage-rock mutante, fuzz-pop contagioso, brani ballabili, ma anche death-rock hardcore, e gli inglesi Benefits , con il loro noise brutale e travolgente, il cui sound furioso ha fatto loro guadagnare col passaparola quel seguito che la maggior parte degli artisti può solo sognare. Sabato si parte di buon ora con la matinée, nella città vecchia di Chiusi, di Any Other , il progetto principale di Adele Altro, polistrumentista e produttrice con

09/05/2014-09/05/2024 Dieci anni senza Sotterranei Pop

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  Come passa il tempo. Sembra ieri quel giorno in cui decisi di chiudere la mia "impresa musicale" condotta quotidianamente per quasi 18 anni. Anni intensi, ricchi di incontri belli e significativi, fatti di migliaia di ore di trasmissioni radiofoniche e dischi trasmessi su quella che all'epoca era la migliore radio privata calabrese, nella quale ero arrivato in punta di piedi, per dimostrare, che anche su di una radio tipicamente commerciale, si potevano proporre i linguaggi del rock più moderno e alternativo dell'epoca. A rileggere i freddi numeri che caratterizzarono quegli anni importanti (chi vuole può farlo seguendo questo link ) si è trattato di una fatica immane, fatta di dedizione, rinunce e anche tante soddisfazioni, che mi portano a ripensarci con tanto orgoglio e pochi rimpianti. Come ripeto spesso non sento la mancanza di "fare radio" ma sento la "mancanza di proporre la musica che amo in radio" ed in questi anni tante idee mi sono bal

Ride - Interplay (Wichita Recordings/PIAS, 2024)

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  Quando i Ride apparvero all’alba deli anni Ottanta fu subito chiaro che sarebbero diventati una delle band di punta della scena britannica, sebbene planassero in un agone già ricco di band che salite prepotentemente alla ribalta come i My Bloody Valentine, The Jesus & Mary Chain e The House Of Love, avevano già messo un segno indelebile su quegli anni. Ciononostante, con i primi tre EP (Ride/Fall/Play) e soprattutto con l’album “Nowhere” (1990) il quartetto di Oxford divenne uno dei nomi di punta della scena shoegaze grazie soprattutto alla capacità di sapere rivestire gli strati di chitarra con una spiccata vena pop che rappresenteranno il loro marchio di fabbrica. Sebbene riuscirono a mettere a segno un altro colpo da novanta con il secondo eccellente album “Going Blank Again” (1992) e con concerti sempre più coinvolgenti, si arenarono davanti al cosiddetto “difficile terzo album”. Infatti, i successivi album “ Carnival Of Light ” (1994) e “Tarantula” (1996) decretarono un

The Vaccines – “Pick-Up Full Of Pink Carnations" (Thirty Tigers, 2024)

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 Pubblicata su  Freakout Magazine  il 19/01/2024 Dopo cinque album di successo e l’abbandono del chitarrista co-fondatore Freddie Cowan, avvenuto lo scorso anno, che va ad aggiungersi alll'uscita di scena, avvenuta nel 2016, del batterista co-fondatore Pete Robertson, si potrebbe pensare che The Vaccines potrebbero diventare una band profondamente diversa da quella degli esordi. A conferma o smentita di tutto ciò arriva questo nuovo album dal titolo “Pick-Up Full Of Pink Carnations" che sin dal titolo e dalla copertina del disco: un testo erroneamente ascoltato di "American Pie" di Don McClean e la scena dello specchietto retrovisore di una strada non descritta degli Stati Uniti, introducono all’idea di Justin Hayward-Young , frontman e autore dei brani, di esplorare la fine del sogno americano e più in generale dell’amarezza e la disillusione che i rapporti interpersonali lasciano quando arrivano, in un modo o nell’altro, a prendere strade diverse. Sin dai primi

The Mosquitos - “In The Shadow” (Area Pirata Records, 2023)

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 Pubblicata su  Freakout Magazine  il 15/01/2024 Il musicista di Long Island Vance Brescia formò all'inizio degli anni '80 una band punk-pop influenzata dai Beatles, molto simile a quelle di Tommy Marolda (The Toms) e di Paul Collins (The Beat). I Mosquitos proponevano una miscela di Merseybeat, punk e new wave, che era in realtà in anticipo sui tempi. Ma erano pronti per la celebrità degli anni '80, come e forse più di band contemporanee come Fuzztones, Lyres Cheepskates, Chesterfield Kings, Vipers ed Unclaimed. Lo dimostrò il fatto che la title track dell'EP che la band pubblicò "That Was Then, This Is Now" fu scelta da Clive Davis della Arista Records per essere registrata dai Monkees come singolo di ritorno nel 1986, dopo un lungo periodo di inattività. La versione dei Monkees entrò nella Top 20 quell'estate. Poco dopo, il gruppo si sciolse. Vance Brescia e compagni non lasciarono tracce discografiche se non quel solo Ep di cinque pezzi ed il brano “

Fuzztones - “Live At The Dive ‘85” (Area Pirata Records, 2023)

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 Pubblicata su  Freakout Magazine  il 12/01/2024 Erano gli anni Ottanta ed il rock usciva dall’epoca breve ma  d’oro del punk, disperdendosi nei rivoli della new wave inglese, con le sue diverse varianti, tipo quella che solo noi in Italia chiamavamo Dark, mentre nel sud degli Stati Uniti iniziava a formarsi il nucleo delle band del movimento Paisley Underground, e nella lontana Australia prendeva corpo una scena che avrebbe fatto parlare molto di se. Accanto a queste musiche, che rientravano comunque più o meno tutte nell’alveo dell’underground, iniziò a formarsi e crescere tutta una schiera di giovani band che voleva ed aveva un solo punto di riferimento: la musica teen dei sixties, suonata da misconosciute band che veniva riportata alla luce dalle mitiche compilations delle serie Peebles e Nuggets. Piano piano molte band che suonavano il teen punk con venature più o meno psichedeliche vennero etichettate come appartenenti alla scena garage sixties revival. Gli alfieri di quest