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Visualizzazione dei post da 2019

Giorgio Naccarato: un signore della radio

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 Nel tardo pomeriggio di un uggioso 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata ed inizio del periodo festivo natalizio, me ne stavo annoiato e disteso sul divano, a seguire eventi sportivi in tv. Alle 20.56 lo squillo dello smartphone annuncia l’entrata di un messaggio da Whatsapp che non leggo con immediatezza, ma lascio trascorrere un minuto, preso com’ero da un’azione d’attacco di una delle due squadre che si affrontavano in tv. Il messaggio che l’amico e collega Osvaldo mi inviava recitava in maniera stringata e brutalmente efficace: “Hai saputo? È morto Giorgio Naccarato”. Una notizia che è talmente brutta da stentare a credere che sia vera. Superato il momento di smarrimento, ho cercato di saperne di più chiamando Ernesto Sirianni suo partner radiofonico negli ultimi, e oggi amico devastato dal dolore per l’improvvisa scomparsa del suo “sorcio” come amavano allegramente chiamarsi. Ci siamo fatti forza a vicenda, per quello che si può fare in momenti come questi, sopraffa

Marco Sanchioni - La Pace Elettrica (Autprodotto) Recensione

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Come oramai ci ha abituato da anni, Marco Sanchioni pubblica un nuovo disco quando meno te lo aspetti. Appare e scompare a distanza di anni rilasciando una manciata di canzoni raccolte nel periodo di decantazione che può variare dai due ai dieci anni senza preoccuparsi più di tanto di finire nel dimenticatoio. Il successo così come la frenesia di essere sul mercato non è la sua priorità e, forse proprio per questo, finisce sempre con l’essere ascoltato con l’attenzione che merita. Dal primo demo su cassetta, successivo all’esperienza di culto con The   A Number Two , a questo nuovo album sono trascorsi ben 27 anni, durante i quali sono arrivati a noi quattro demotape (tre su cassetta ed uno su cd) e quattro album, più svariate partecipazioni a compilations che ne hanno definito lo stile di cantautore punk per via delle accelerazioni grintose che molti suoi brani presentano. Non fa eccezione “La Pace Elettrica” che ripropone i canoni conosciuti del Sanchioni autore, in dodici

Intervista a Francesco Veltri autore del libro "Il Mediano di Mauthausen" (Diarkos, 2019)

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Da pochi giorni è in libreria il libro edito da Diarkos “Il Mediano di Mauthausen” del collega Francesco Veltri che abbiamo incontrato per approfondire i temi della sua opera prima dedicata a Vittorio Staccione, calciatore morto nel campo di concentramento di Mauthausen. Com’è nata l’idea del libro partendo dall’ articolo pubblicato sul sito Mmasciata.it? “Un po’ di anni addietro, navigando in rete, mi sono imbattuto nella storia di questo calciatore torinese morto nel campo di concentramento di Mauthausen. Il mio interesse è cresciuto scoprendo che aveva anche militato nelle fila del Cosenza, che non è solo la squadra della mia città, ma anche quella del cuore e che ho seguito per diversi anni da cronista prima, e da membro dell’ufficio stampa poi, anche se solo per un breve periodo. Così ho iniziato a fare delle ricerche su Vittorio Staccione, approfondite quel tanto che potessero bastare per scrivere l’articolo per la rubrica “l’inespresso” che curo. Devo dire che il pa

Il Mediano di Mauthausen (Diarkos) recensione

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Da qualche giorno è in libreria edito da Diarkos , Il Mediano di Mauthausen prima opera letteraria firmata da Francesco Veltri . Il libro racconta la vita a tratti esaltante ed a tratti drammaticamente tragica di Vittorio Staccione calciatore che ha vestito le maglie del Torino , con il quale si è laureato campione d’Italia nella stagione 1926-1927 e poi passato con alterne fortune nella Cremonese , la Fiorentina , il Cosenza ed il Savoi a. Scoperto da bambino su di un campo di periferia in un pomeriggio d’inverno del 1915, dal capitano granata Enrico Bachmann , vive gli anni dell’adolescenza nelle giovanili della squadra, alternando la scuola e l’apprendistato da operaio, con gli allenamenti che lo porteranno giovanissimo a farsi strada sino a raggiungere un posto in prima squadra. Figlio di una numerosa famiglia operaia, che seppure in ristrettezze economiche non ha mai contrastato il sogno di uno dei suoi figli, Staccione coltiva accanto alla passione sportiva, quella po

Intervista Marco Diamantini (Cheap Wine)

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Esce oggi il nuovo album dei Cheap Wine “Faces”, undicesimo lavoro in studio della band pesarese che da più di vent’anni, continua il suo percorso di rigorosa fedeltà al rock. Una buona occasione per approfondirne i temi in questa conversazione con Marco Diamantini autore e vocalist di quella che resta una delle migliori espressioni della musica prodotta in Italia. Come sempre, i lavori dei Cheap Wine hanno un tema conduttore che lega i testi di tutte le canzoni come nei “concept album”, seppure non secondo lo schema rigoroso di questi. Partiamo con l’idea di fondo che ha portato alla composizione di “Faces” e le differenze che introduce rispetto al precedente “Dreams” . L’idea di fondo è quella che abbiamo scritto nella scheda di presentazione del disco. Ci sono una serie di personaggi, che si sentono fondamentalmente spaesati, fuori posto come dei disadattati. Non capiscono la realtà che li circonda e chi hanno intorno, e non comprendono il modo di ragionare degli altri

Cheap Wine - Faces (Cheap Wine Records/IRD 2019)

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CHEAP VINE – Faces (Cheap Wine Records/IRD) Puntuale come il contratto di un calciatore arriva davanti ai nostri lettori cd il nuovo album dei Cheap Wine. Solo la data è diversa, non il canonico 30 giugno ma l’oramai classico, per la band pesarese, 3 di ottobre che ricorre spesso come data di pubblicazione dei loro dischi. Con Faces siamo arrivati a l 13° capitolo di una discografia che conta 1 mini-lp, 2 album dal vivo e 10 album da studio, cui bisogna aggiungere il libro con tutti i testi con traduzione a fronte, che raccontano oltre vent’anni di una storia intrisa di orgogliosa e fiera indipendenza che ha un solo dogma da seguire: l’onesta ed il rispetto verso il proprio pubblico, al quale offrire sempre dischi e concerti di pregevole fattura. Faces ha un’eredità pesante con la quale confrontarsi che è quella di dare seguito ad un album celebrato come Dreams (2017) che chiudeva la trilogia aperta da Based on Lies (2012) e proseguita con Beggar Town (2014). In quei disch