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Visualizzazione dei post con l'etichetta Power Pop

Recensione - Bob Mould - Here We Go Crazy (BMG)

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È sempre difficile spiegare perché certi artisti irrompono nelle nostre vite e non ne escono più, pur essendo distanti per estrazione culturale, paese d’origine, lingua e quant’altro. Pure se hai la fortuna di incontrarli poche volte nella vita, scambiandoci qualche parola prima o dopo un concerto, portandoti a casa un ricordo o una foto che custodirai gelosamente, continuando a comprare ogni disco che esce perché quello è il legame indissolubile che si è creato con te a loro insaputa. A me con  Bob Mould , come per tanti altri musicisti, è successo questo sin da quando acquistai il singolo degli  Hüsker Dü  con la cover di “Eight Miles High” dei Byrds , che indirizzò tutto quello che poi ascoltai nei favolosi anni 80, quando l’indie rock muoveva i suoi primi passi e allargava la mia sfera di conoscenza, allontanandola definitivamente dal classic rock. Da allora i dischi suonati sul mio giradischi o lettore cd sono stati davvero tanti, praticamente tutti quelli compost...

Best of Aussie Rock Albums 2024

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  Il 2024 appena concluso si è rivelato come una buona annata per il rock australiano, che in questi anni è tornato all'attenzione del pubblico internazionale, se non come ai livelli della seconda metà degli anni Ottanta, ottenendo una discreta visibilità. Rispetto a quegli anni seppure la visibilità dei gruppi sia maggiore, grazie alla rete che permette di raggiungere ogni angolo della terra con un click, lo stesso non si può dire per ciò che riguarda la distribuzione discografica che molto spesso non raggiunge con continuità i paesi extra oceanici. In quest'ottica risulta evidente che ci sia un gap rispetto agli anni Ottanta, che viene compensato in parte con le piattaforme digitali tipo Bandcamp, Spotify ecc.Ciò nonostante, per quello che abbiamo potuto ascoltare diversi degli album che seguono, sono arrivati anche a primeggiare nella nostra classifica generale che potete leggere qui. Quella che segue è la classifica dei migliori album del cosiddetto “Aussie Rock” filt...

Recensione - The Peawees - One Ride (Wild Honey Records, 2024)

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  Come molte band di valore che suonano rock, anche i Peawees restano nascosti nello scrigno dei valori più preziosi della musica italiana. Eppure, il quartetto di La Spezia l’anno prossimo arriverà al traguardo dei trent’anni di attività, spesi a calcare i palchi, soprattutto europei e a dispensare canzoni di pregevole fattura che hanno riempito 6 album apprezzati in lungo e largo dalla critica, ma che non li hanno portati all’attenzione delle masse giovanili italiane. Ma questo lo abbiamo già scritto tante volte ed è superfluo ripetere che in fondo il rock, nel nostro Paese resta una musica di nicchia. Eppure è un vero peccato constatare che anche il nuovo disco dei Peawees avrà più successo in Spagna, Scandinavia e magari negli Usa, che non dalle nostre parti. Non fosse altro perché “ One Ride” (Wild Honey Records) si pone al vertice di tutta la discografia del gruppo, per la qualità delle canzoni, per come è stato suonato da Hervé Peroncini (voce e chitarra), Fabio Clemente ...

Recensione – Pond – “Stung!” (Spinning Top Music, 2024)

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  Gli australiani Pond , da non confondere con l’omonima band di Portland attiva negli anni Novanta, sono in pista da ben quindici anni durante i quali hanno confezionato la bellezza di dieci album, compreso quello appena pubblicato dalla Spinning Top Music. La band di Perth vive una storia parallela con i ben più famosi concittadini Tame Impala, con i quali c’è un continuo interscambio di musicisti, visto che molti membri dei Pond suonano stabilmente nei concerti della band di Kevin Parker, mentre quest’ultimo è sempre pronto ad intervenire nella fase di produzione dei dischi di quella capitanata dal duo Nick Albrook/Jay Watson. Ma se i Tame Impala con l’acclamato album “Currents” (2015) hanno raggiunto una popolarità internazionale, per i Pond si può dire che il loro livello di successo resta ancora confinato in una nicchia di appassionati seppure non ristretta come quella dei puri aficionados dell’Aussie-rock. Le cose però potrebbero ben presto cambiare con questo ambizioso do...

Recensione – Peawees – Plastic Bullets 7” (Wild Honey Records)

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  L’atteso ritorno dei Peawees prende forma con questo singolo in edizione limitata in tre versioni (vinile bianco, magenta e nero), contenenti due brani estremamente accattivanti. Il lato A è “Plastic Bullets” un brano power pop dal tiro punk con una spiccata linea melodica orecchiabile, innestata su di un ritmo incalzante con chiari riferimenti a certi suoni prodotti sul finire dei Seventies. Il testo parla dell'importanza di rimanere fedeli a se stessi e di fidarsi del proprio istinto. Sul lato B troviamo “Baby, I'm In The Mood For You” in cui emergono atmosfere più vicine agli anni sessanta in questa frizzante ballata in cui si parla del classico tema dell’amore. Due brani che rappresentano il giusto mix di come deve essere strutturato un singolo di successo; brani brevi e accattivanti, melodie orecchiabili e facili da cantare, nelle due facciate che l’ascoltatore può intercambiare secondo il proprio gusto. Un buon viatico per il nuovo album “One Ride” che il quartet...

Miss Chain & The Broken Heels - Storms (Wild Honey Records, 2023)

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 pubblicata su  Freakout Magazine  il 10/01/2024 Dopo un silenzio durato dieci anni Miss Chain & The Broken Heels tornano sulle scene con un nuovo album pubblicato dalla Wild Honey Records. Nato come progetto solista nel 2009 per dare sfogo alla passione per il rock’n’roll della psicoterapeuta Astrid Dante (aka Miss Chain), il progetto è cresciuto diventando ben presto, dopo l’incontro con il bassista/promoter Franza Barcella, una band con personale più o meno fisso, arrivando a pubblicare tre album e svariati singoli che hanno messo sempre in bella evidenza la genuinità del suo amore per il garage rock, virato in chiave power pop, che si è tradotto in un esercizio compositivo sempre brillante e ben messo a fuoco. “Storms” non fa altro che confermare quanto di buono ascoltato in precedenza, mettendo sul piatto dieci canzoni fresche e di facile presa che propongono una profonda riflessione sulla crescita personale dell’autrice, con i testi che, potrebbero sembrare e...

Leadfinger - Silver & Black (Golden Robot Records, 2022) English version

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Silver & Black  is Leadfinger 's sixth album, and it's a record that marks in an amazing way the rebirth of one of the best bands of Aussie-rock, which seriously risked to see its run ended, after Stewart Cunningham had to face a long fight against lung cancer, diagnosed in 2017 and that forced him to two long years of treatment marked by a slow and uncertain recovery. After this terrible period, the band (composed in addition to Cunningham, by Michael Boyle, Dillon Hicks and Adam Screen) has tried to resume the thread of the discourse interrupted by "Friday Night Heroes" among the many difficulties that have arisen with the pandemic of Covid-19 and the consequent long lockdown. But as soon as the four were able to enter the Rancom Street Studios in Botany, NSW with producer Brent Clark to give body to the nine songs (12 in the double vinyl version) that make up "Silver & Black" , the magic was recreated and is now available to all. The album tel...

Leadfinger - Silver & Black (Golden Robot Records, 2022)

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  “Silver & Black ” è il sesto album dei Leadfinger , ed è un disco che segna in maniera stupefacente la rinascita di una delle migliori band dell’Aussie-rock, che ha rischiato seriamente di vedere finita la sua corsa, dopo che Stewart Cunningham ha dovuto affrontare una lunga lotta contro il cancro ai polmoni, diagnosticatogli nel 2017 e che lo hanno costretto a due lunghi anni di cure contraddistinti da un recupero lento ed incerto. Dopo questo periodo terribile la band (composta oltre che da Cunningham, da Michael Boyle, Dillon Hicks e Adam Screen) ha cercato di riprendere il filo del discorso interrotto da “Friday Night Heroes” tra le non poche difficoltà che sono sopraggiunte con la pandemia di Covid-19 ed il conseguente lungo lockdown. Ma non appena i quattro sono riusciti ad entrare nei Rancom Street Studios di Botany, NSW con il produttore Brent Clark per dare corpo alle nove canzoni (12 nella versione doppio vinile) che compongono “Silver & Black” , la magia s...

Recensione The Reflectors - First Impression (Time For Action Records/Burger Records)

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Quando qualcuno vi dice che il rock è morto, e che niente potrà più sorprendervi in un disco suonato prevalentemente con le chitarre, può anche avere un fondo di verità, ma di certo è qualcuno che ha smesso di cercare con curiosità di farsi sorprendere dall’ardore giovanile di qualche gruppo di ragazzi che, sparsi in giro per il mondo, continua a fare la cosa giusta: scrivere belle canzoni e nulla più.  Così se appartenete alla schiera di quelli che cercano un nuovo capolavoro capace di cambiare il corso della musica che più amiamo, o un nuovo poeta che possa toccarvi le corde più profonde del vostro animo, potete passare oltre, perché non è questo il caso.  Se invece cercate qualcosa da sparare a tutto volume nelle casse dello stereo o negli air pods di ultima generazione e che sia capace di farvi urlare a squarciagola i testi di ogni singolo brano con la spensieratezza degli anni della gioventù, ahimè quella sì andata via da tempo, almeno per il sottoscritto,  allora “F...