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Visualizzazione dei post con l'etichetta Cheap wine

Cheap Wine – Yell (Cheap Wine)

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 Scritto per  Freakout magazine e pubblicato il 25/11/2022 Prendendo in prestito il titolo di un album del sommo poeta della musica italiana, Fabrizio De André, da venticinque anni i  Cheap Wine  viaggiano “in direzione ostinata e contraria” rispetto alla maggior parte di tutto quello che il rock, o presunto tale, produce in Italia dove il merito è troppo spesso soggiogato dalla vacuità dell’apparenza. I loro bellissimi dischi sono lì a testimoniare che essere liberi e fieramente indipendenti, scrivendo musica e parole di alto spessore, seguendo con estremo rigore un credo indissolubile, alla fine paga sempre, se non in termini di fama e lauti guadagni quantomeno con l’amore incondizionato che riserva loro, chi ha saputo riconoscere un talento prezioso da coltivare e supportare in ogni occasione: che si tratti di aderire con entusiasmo al crowdfunding per sostenere l’uscita di un nuovo disco, oppure affollare i concerti dove la band dei fratelli Diamantini si esibis...

2022 in thirty records

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  Summarising an entire year in music with just 30 records is of course reductive, and as always, rankings reflect personal taste rather than summarising absolute values. Of the many, far too many, records listened to as well as purchased, these are the ones that resonated with me the most and to which I returned often during the year. Simply put: the ones I liked the most and consequently are my records of the year. 1 - LEADFINGER - Silver & Black (Golden Robot Records) After a stalled break due to a serious illness, Stewart Cunnigham writes a handful of songs that are as personal as they are universal, centred on the theme of illness and the struggle not to give in to it, signing with his bandmates (Michael Boyle, Dillon Hicks and Adam Screen) not only the masterpiece of the Leadfinger discography, but also a masterpiece of the modern era of Australian rock. 2 - HOODOO GURUS - Chariot of the Gods (Big Time/Emi) To celebrate their 40-year career in the best possible w...

Il 2022 in 30 dischi (prima parte)

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Riassumere un intero anno in musica con soli 30 dischi è naturalmente riduttivo, e come sempre le classifiche rispecchiano il gusto personale, piuttosto che sintetizzare dei valori assoluti. Tra i tanti, davvero troppi, dischi ascoltati oltre che acquistati, questi sono quelli che mi hanno fatto vibrare di più e sui quali sono ritornato spesso durante l'anno. In parole povere: quelli che mi sono piaciuti di più e di conseguenza sono i miei dischi dell’anno. 1 – LEADFINGER – Silver & Black (Golden Robot Records) Dopo uno stop fozato dovuto ad una seria malattia, Stewart Cunnigham scrive un pugno di canzoni tanto personali, quanto universali, incentrati sul tema della malattia e sulla lotta per non arrendersi ad essa, firmando insieme ai suoi compagni (Michael Boyle, Dillon Hicks e Adam Screen) non solo il capolavoro della discografia dei Leadfinger, ma anche un capolavoro dell’era moderna del rock australiano.  2 – HOODOO GURUS – Chariot of the Gods (Big Time/Emi) Per ...

Recensioni pubblicate su FreakOut Magazine

 Di seguito i link cone le reensioni che non sono state pubblicate su questo blog in quanto scritte per la storica webzine Freakout magazine. King Gizzard & the Lizard Wizard The Strange Flowers Statuto Cheap Wine Soccer Mommy Likke Li Yeah Yeah Yeahs Stereolab Motorpsycho Lydsyn Rosalba Guastella Doe St. Idles The Dream Syndicate Deniz Tek Pavement Wet Leg Franz Ferdinand Leadfinger intervista Not Moving Ltd Howlin' Threads Hodoo Gurus intervista Leadfinger Hodoo Gurus  

La musica al tempo del Covid-19 Intervista a Marco Diamantini (Cheap Wine)

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Secondo appuntamento per “la musica al tempo del Covid-19” una serie d’interviste riservate ad alcuni protagonisti della scena musicale italiana. Dopo l’intervista a Franz Barcella , titolare e non solo dell’etichetta Wild Honey, oggi affrontiamo l’argomento con Marco Diamantini , voce, chitarra e principale autore della musica dei Cheap Wine , gruppo attivo da oltre vent’anni, durante i quali ha pubblicato con il suo gruppo ben 11 album di materiale originale e due Live, tutti di pregevolissima fattura e dei quali abbiamo spesso parlato su queste pagine. Come state affrontando questo duro periodo di lockdown, in una delle regioni, le Marche, più colpite dalla pandemia di Coronavirus? “Non è facile, soprattutto perché le limitazioni pesano soprattutto su mio figlio, che non può socializzare con gli amichetti, andare nei parchi ecc. Ma tutto sommato va bene perché siamo molto fortunati, rispetto a chi ha vissuto sulla propria pelle la malattia, o ha avuto dei familiari che sono mort...