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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

The Notwist e The Brian Jonestown Massacre alla decima edizione del Lars Rock Fest di Chiusi (SI)

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Il Lars Rock Fest giunge a tagliare il traguardo della decima edizione. Nato nel 2012, Il Lars Rock Fest è un festival gratuito di musica indipendente promosso dall'associazione culturale artistica GEC - Gruppo Effetti Collaterali, per coltivare e diffondere la cultura musicale indipendente, portando sul palco di Chiusi artisti internazionali come Wire, Gang of Four, The Pop Group, Public Service Broadcasting, Japandroids, Unknown Mortal Orchestra, Protomartyr, Cloud Nothings, METZ, Wolfmother, The Tallest Man on Earth, Algiers, Nothing, Porridge Radio e Faust. Anche l’edizione di quest’anno che si svolgerà   come di consueto a Chiusi (SI) dal 7 al 9 luglio ad ingresso gratuito, presenta un cartellone di tutto rispetto che vedrà come headliner il gruppo tedesco The Notwist chiamati a sostituire gli americani No Age, nella seconda serata di sabato 8 luglio, che hanno cancellato tutto il tour italiano a causa di problemi familiari. I Notwist saranno preceduti sul palco dal duo l

Protomartyr – Formal Growth in the Desert (Domino)

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Pubblicato il 16/06/2023 su  FreakoutMagazine   Da quando i Protomartyr sono apparsi sulla scena con le loro prime prove discografiche intrise di suoni post-punk granitici ed abrasivi, sulle quali spiccavano testi affatto banali e rivolti a processare l’etica capitalista degli Stati uniti d’America, soggiogata ad una politica in via di decadimento, hanno conquistato un ruolo di rilievo nel rock di questi anni importanti. Il quartetto guidato musicalmente dalle chitarre di Greg Ahee e dalla caratteristica voce baritonale di Joe Casey e sorretti dalla potenza ritmica della batteria di Alex Leonard e del basso virtuoso di Scott Davidson giunge oggi a pubblicare “Formal Growth in the Desert” sesto album di una serie che finora non ha mai mostrato segni di cedimento qualitativo. Così come il precedente album pubblicato nel 2020, “Ultimate Success Today”, era incentrato sul tema della morte che a detta di Casey doveva fungere da capitolo finale e di superamento della morte del padre, c

Leadfinger – No Room at the Inn - 10th Anniversary Edition - Remixed/Remastered (Golden Robot Records)

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 Pubblicato su Freak Out Magazine il 14/06/2023 Dopo l'uscita del loro sesto e miglior album, "Silver & Black", su Golden Robot Records nel 2022, la rock band australiana Leadfinger ritorna sul mercato con una nuova versione remixata e rimasterizzata del loro album del 2013 "No Room at the Inn" . Pubblicato dieci anni fa dall'iconica etichetta Citadel Records   che più di ogni altra ha segnato l’epoca d’oro dell’Aussierock, “No Room at the Inn” contiene alcune delle migliori canzoni del repertorio dei Leadfinger, che ha trovato poi nei successivi “Friday Night Heroes” (Conquest of Noise, 2016) e “Silver & Black” (Golden Robots, 2022) gli altri vertici di un triangolo compositivo che rasenta la perfezione. A proposito della necessità di rimettere mano ad un album così iconico è stato lo stesso Stewart Cunnigham , leader e principale compositore dei Leadfinger, a spiegare: “Avevamo in programma un tour con il Deniz Tek Group; quindi, abbiamo affr

Bad Religion, ristampati gli album “No control”, “Against the grain” e “All ages” (Epitaph Records)

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Pubblicato su  FreakoutMagazine  il 13/06/2023 La Formazione attuale dei Bad Religion I Bad Religion sono senza ombra di dubbio una delle band californiane di maggior successo. Attivi dal 1981 quando pubblicarono il seminale “How Could Hell Be Any Worse?” (Epitaph, 1981) hanno saputo tracciare una strada innovativa che legasse il punk e l’hardcore attraverso una via melodica in seguito imitata da tantissime altre band, ma che non hanno mai raggiunto i vertici compositivi del duo formato da Brett Gurewitz e Greg Graffin . Sin da giovanissimi (il primo Ep e l’album d’esordio composti da poco più che sedicenni) i due hanno saputo imporre una cifra stilistica dove sulle ritmiche serrate e velocissime, impreziosite da stacchi e ripartenze furiose, vengono innestate robuste liriche che rappresentano un valore aggiunto, per come tendono a spingere l’ascoltatore a riflettere “sul mondo che lo circonda e sul ruolo che ricoprono all’interno di esso” . Dopo un secondo disco di matrice new wa

Last Quokka – Red Dirt (Stock/Tuff Cuff/Mass Prod)

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  Pubblicato su  FreakoutMagazine  il 07/06/2023 Tempo fa, girovagando tra le band australiane presenti sulla piattaforma Bandcamp, mi sono imbattuto nella pagina dei  Last Quokka  dove si presentano con un slogan che ha subito piacevolmente attirato la mia attenzione:“ sometimes anti-social, always anti-fascist ”. Una dichiarazione d’intenti che viene fedelmente perseguita in ogni loro produzione discografica che ad oggi conta tre album, due mini-lp e svariati singoli. “ Red Dirt ” arriva dopo che la band ha raggiunto un nuovo assetto con l’aggiunta di un secondo chitarrista, Justin Zanetic che ora rende ancora più corposo il suono insieme a Kirill Ivoutin, mentre la solidità ritmica è affidata allo storico bassista Ray Grenfell cui si è aggiunta la nuova batterista di origini guatemalteche Carlota Rivera. A fare da collante al tutto ci pensa il frontman Trent Rojahn che riversa sull’ascoltatore le sue liriche che descrivendo l’Australia come un luogo “ contemporaneamente pieno di bel

Hüsker Dü - Tonite Longhorn (Reflex Records, 2023

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  Pubblicato su  FreakoutMagazine  il 02/06/2023 Gli  Hüsker Dü  sono stati una belle band cardine della scena rock mondiale che ha attraversato gli anni Ottanta, lasciando dietro di se una scia interminabile di influenze costruita su di una serie di prove discografiche più che eccellenti, nonostante siano state a volte inficiate da una qualità di registrazione non sempre all’altezza, alla quale ha fatto da contraltare la qualità della scrittura di canzoni che hanno lasciato un segno indelebile. Il trio di Minneapolis ha “bruciato” la sua parabola discografica nell’arco di un lustro, dal 1982 al 1987 registrando sette album di cui due doppi, un live e un mini-Lp ed una manciata di singoli, cui sono stati aggiunti postumi altri due album dal vivo che hanno raccontato l’ultima tournée ed i primissimi concerti tenuti al Longhorn Bar davanti a poco più che un centinaio di amici e primissimi fan.  Bob Mould , insieme al compianto  Grant Hart  (scomparso nel 2017) e a  Greg Norton  hanno mos