Se L'Italia fosse un paese normale

Io, come alle elezioni, mi esercito nella facoltà dell'astensione anche da Sanremo. Anche se non posso sottrarrmi dall'ascolto delle canzoni che sfracasseranno i c***ni (scusate il francesismo) nei mesi a venire. Concordo con Max Granieri che nel suo blog a proposito del festival scrive di come  il nostro sia un paese per vecchi, vecchio il conduttore, vecchio il vincitore, stravecchio il pubblico. Perché se fosse un pese normale al Festival della Canzone Italiana avrebbero dovuto suonare queste canzoni:
Numero 6 - chiedimi scusa
Paolo Benvegnù - andromeda maria
Cristiina Donà - miracoli
Perturbazione - mondo tempesta
Verdena - razzi, arpia, inferno e fiamme
Marta Sui Tubi - al guinzaglio
Umberto Palazzo - la luce del mattino
Marco Iacampo - miracolo eccezionale
Ministri - tutta roba nostra
Valentina Lupi - dove sei
Egokid - una vita
Colore Perfetto - impercettibile
Marlene Kuntz - un piacere speciale
Massimo Volume - fausto
I Cani - i pariolini di 18 anni
Elio P(e)tri - bradipo
Io Sono Un Cane - grandi magazzini pianura
Virginiana Miller - acque sicure
Brunori Sas - paolo
24 Grana - la stessa barca
Il Teatro degli Orrori - majakovskij
The Zen Circus - andate tutti affanculo
Elio P(e)tri - bradipo
Onorato - l'illusione della salvezza
Bachi da Pietra - dragamine
Simona Gretchen - fockus
Peppe Voltarelli - italiani superstar
Ho omesso volutamente tutti quegli artisti che non cantano in italiano e in dialetto (con una piccola eccezione dei 24 Grana).
Super ospiti: 
Steve Winn - The Twilight Singers - PJ Harvey - Cheap Wine - The Decemberists - The Jim Jones Revue - The Soul Movers - Social Distortion.
E' pura utopia, lo so. Ma come dice il poeta: i sogni aiutano a vivere meglio.

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