4.11.1991 - 4.11-2016 25 anni fa nasceva Planet Rock


Logo di Planet Rock disegnato da Ice One

Il 4 novembre del 1991 alle ore 21.00 Radio Rai mandava in onda per la prima volta, Planet Rock, un programma musicale destinato a segnare un epoca e che ha rappresentato una vera e propria rivoluzione culturale. a Planet Rock sono legato in maniera viscerale perché quel programma mi ha visto protagonista nelle vesti di ascoltatore e non solo, come leggerete di seguito, ma anche perché mi ha dato l'opportunità di cimentarmi davanti al microfono, come conduttore in una sola occasione e svariate volte come ospite, prima di diventare a mia volta un professionista della radio nella mia città natale. Planet Rock mi ha dato l'occasione di trasformare la passione in lavoro, mi ha fatto diventare, mio malgrado, un personaggio e, soprattutto, mi fa fatto stringere solidi rapporti di amicizia con i suoi conduttori, con Rupert in particolare, e con tanti ascoltatori che trascorrevano le serate ad ascoltare la radio invece che guardare la tv. Erano anni in cui si comunicava tramite lettere, cartoline, fax. Non esistevano ne internet ne i social media, ma si creò lo stesso una grande comunità. Quella che segue è la storia ragionata di quella epopea entrata nel mito perché riuscì ad abbattere gli steccati di genere presenti nella musica, aprendo un mondo musicale sconfinato, per migliaia di giovani che non volevano uniformarsi al "sentire" comune, cosa che ahimè oggi non esiste più. Tracce di Planet Rock si possono ascoltare nel sito dedicato dalle teche Rai. Buon ascolto e buona lettura.

1991
Planet Rock inizia ad orbitare il 4 novembre 1991 dagli studi di StereoRai in via Asiago 10 a Roma, con al microfono Luca De Gennaro e Gennaro Iannuccilli. La produzione è di Eodele Bellisario.
Eodele Bellisario in veste di fotografo 
Inizialmente il nuovo programma è intitolato: “Stereodrome presenta Planet Rock” e raccoglie l’eredità della fascia oraria serale 21.00 - 24.00 e, in parte, dei contenuti musicali di quella storica trasmissione di StereoUno che dal 1985 aveva rinnovato la tradizione che Radio Rai ha sempre avuto nel presentare programmi specificamente dedicati alla musica pop, rock e d’avanguardia.
Sia il titolo che la sigla fanno diretto ed esplicito riferimento al “Planet Rock” di Afrika Bambaataa & the Soul Sonic Force, brano (del 1982) che non solo rappresenta la pietra angolare dello stile Electro-funk e Hip hop ma che , inglobando il rap, la dance e il rock elettronico dei Kraftwerk in una anticipatrice fusione sonora, può essere considerato come il manifesto delle nuove prospettive creative che si stagliano sull’orizzonte della musica rock all’alba degli anni ’90.
Planet Rock, secondo l’idea originale di Luca De Gennaro, si propone di fornire il più ampio panorama sulla scena musicale contemporanea e di ridefinire i canoni e le modalità del linguaggio rock attraverso l’abbattimento degli steccati stilistici e la disintegrazione delle vecchie etichette di genere.

Si archiviava su cassetta

I primi mesi di P.R. sono segnati dall’esplosione del grunge con la trasmissione delle leggendarie performance dei Nirvana al Castello di Roma il 19 novembre 1991 e dei Pearl Jam al Sorpasso di Milano il 18 febbraio 1992. Questi due avvenimenti live costituiscono il punto di partenza della lunghissima serie di concerti dal vivo che P.R. diffonderà nel corso degli anni, a volte in partnership con la BBC e altre emittenti europee, altre volte in collaborazione con alcuni fra i maggiori festival musicali quali “Arezzo Wave” o il “Bristol Sound City”.

1992

Nella primavera del 1992 c’è il primo cambio di turno stagionale per i conduttori di P.R. con Alberto Campo, Marco Basso e Mixo che, dalla sede Rai di Torino, proseguono sul solco appena tracciato da ‘i Gennari’ (così Luca e Gennaro vengono affettuosamente chiamati dagli ascoltatori).
L’indimenticabile edizione torinese continua e rafforza la proposta di live, interviste esclusive e presentazioni di dischi in anteprima. Una rubrica di straordinario successo è quella della “Scaletta Ragionata” che vede protagonisti attivi gli ascoltatori che, sera dopo sera, presentano le proprie proposte discografiche.
E’ giusto nell’estate di quest’anno che i Planetari diventano un’inarrestabile forza propulsiva. Eliana Biolatti e Rosy Arlìa fondano il primo nucleo di quello che diventerà il “Planet Rock Fan Club” (inizialmente “Planet Rock Fun Club”), un club che raccoglie in breve tempo moltissime adesioni dagli ascoltatori di ogni parte della penisola.

Logo del Fan Club disegnato da Fabio Gaudio
Alla fine di ottobre 1992 c’è l’avvicendamento in conduzione con il ritorno dei pionieri Luca De Gennaro e Gennaro Iannuccilli, coadiuvati in regia e in redazione da Elena Frova. Si inizia ad utilizzare la Sala A del Palazzo della Radio di via Asiago a Roma per la realizzazione di concerti aperti al pubblico e prodotti da Planet Rock, sempre rigorosamente in diretta, con protagonisti tutti i gruppi dell’emergente e vivacissima nuova scena italiana.
L’esperto musicale Claudio Sorge collabora con la rubrica settimanale “Rumore” e il Dj DubMaster Spillus inizia a diffondere dalla sua “Astronaughty” i megamix reggae-dub-jungle trasmessi il sabato notte.

1993

Continua la cadenza semestrale del cambio di conduzione e a metà primavera arrivano Mixo e Rupert con Franz Roccaforte nella doppia veste di regista e conduttore, in onda dagli studi romani di StereoRai.
Gennaro Iannuccilli, Rupert e Riccardo Pandolfi

L’infaticabile Pilla (una segreteria telefonica innestata su un registratore a bobine) è la gelosa depositaria delle migliaia di fantastici messaggi che gli ascoltatori vogliono scambiarsi e diffondere su tutto il pianeta.
Il 4 settembre si tiene il primo “Raduno di Planet Rock” a Belmonte Calabro, per iniziativa del P.R. Fan Club. Con la scrupolosa organizzazione di Rosy Arlìa, Eliseno Sposato e degli altri amici fondatori, i Planetari provenienti da ogni parte d’Italia si incontrano in un effervescente clima di fratellanza sonica.
E’ il primo di una lunga serie di raduni ed eventi che riuniranno, sempre più frequentemente, tutte le parti attive di P.R.
Prende così corpo un vasto quanto affiatato raggruppamento di persone (antesignano delle attuali community) che, in un'epoca dove i trasferimenti dati sono ancora di tipo analogico, fa dell’interattività la sua consuetudine in stimolante espansione e che si rinsalda progressivamente nel nome di una condivisa passione musicale.
A novembre P.R. ritrova in conduzione la storica solidissima coppia formata da Luca De Gennaro e Gennaro Iannuccilli, con Elena Frova sempre in regia e redazione.
Collabora al programma anche l’esperto di musica nera David Nerattini.

1994

Il 14 marzo per decisione dei vertici Rai vengono chiusi i canali radio Stereofonici ma il programma continua ad essere irradiato sulle frequenze di RadioDue soprattutto per merito della mobilitazione “Salviamo il Pianeta” promossa dagli ascoltatori e appoggiata da tanti musicisti e organi stampa musicali che inviano e pubblicano appelli e petizioni, rivolti alla dirigenza Rai, per invocare la prosecuzione del programma.
A inizio aprile l’entusiasmo per la vittoria viene freddato dalla tragica notizia della morte di Kurt Cobain. I Nirvana sono la band che più di tutte le altre ha, fin dagli inizi, orbitato all’unisono con P.R. e la scomparsa del suo leader, che avviene a poco più di un mese dall’ultimo concerto trasmesso (Nirvana al Palaghiaccio di Marino il 22 febbraio 1994), getta nello sconforto tutti i Planetari.
A maggio Luca e Gennaro passano il microfono a Mixo e Rupert con Paolo Gironi che entra in redazione e in regia.
Che P.R. sia diffuso nell’etere anche in onde medie fa sì che il programma sia ascoltato anche all’estero, in particolare nei paesi dell’est europeo. Dall’ex Jugoslavia, martoriata dalla guerra civile, giungono poi messaggi che convincono della necessità di dare un segnale di speranza nella pace, è così che al termine di ogni puntata viene trasmessa la canzone pacifista “War”, inizialmente nella versione originale di Edwin Starr e poi nella cover eseguita da Bruce Springsteen, dedicata a tutti gli ascoltatori che soffrono per le spaventose violenze della guerra.

si viaggiava lentamente via posta

L’esperto musicale Paolo Ferrari collabora con la rubrica settimanale di black music “Cronaca Nera”.
Il primo fine settimana di settembre (2-4) ha luogo il secondo raduno di Planet Rock ad Amantea (CS), organizzato in grande stile dal Fan Club coordinato dal Gran Capo Eliseno e con la diretta radio della serata Live, che vede protagoniste qualificate band italiane e la presenza di tutti gli speaker di P.R. Una moltitudine di Planetari festanti arriva da ogni parte d’Italia.
Verso la fine dell’estate torna a circolare la voce di una imminente chiusura del programma, proprio quando Joey Ramone garantisce personalmente la disponibilità del più leggendario gruppo punk di tutti i tempi alla diffusione radio di un loro concerto. Purtroppo viene ufficializzata la decisione di togliere P.R. dalla programmazione di Radio Rai e così il 30 settembre si “celebra” la chiusura della trasmissione proprio con la diretta dello show dei Ramones dal Palasport di Sassari (inviato speciale Franz ‘Sardo’ Roccaforte).

1995

La cartolina contro la chiusura di Planet Rock
Nel gennaio 1995 la valanga di proteste seguite alla chiusura di P.R. induce la nuova dirigenza di Radio Rai a valutare la riapertura del programma, evento che si materializza il 31 gennaio sulle frequenze, questa volta di RadioUno, con Fabio De Luca che debutta in coppia ora con Gennaro Iannuccilli e ora con Luca De Gennaro, presenti in studio a giorni alterni.
Da ‘veterano’ ascoltatore di Stereodrome e Planet Rock, Fabio si dimostra subito all’altezza di una situazione non facile data la precarietà della collocazione di P.R. nel palinsesto serale di RadioUno che tradizionalmente privilegia i contenuti sportivi a quelli musicali.
Con l’appoggio costante e paziente di tutti i Planetari, il programma ridefinisce la sua linea e la nuova coppia di conduttori formata da Rupert e Paolo Gironi, con la regia di Maurizio Moroni, può annunciare, alla fine di giugno, il trasferimento dell’orbita di P.R. sulle più consone frequenze di Radio2 che il 3 luglio diffonde, in fm e in onde medie, le voci di tutti i conduttori storici riuniti per la diretta dal concerto degli Oasis a Milano.
Due mesi prima (il 2 maggio) P.R. aveva prodotto e trasmesso, in diretta dalla gremitissima sala A di via Asiago, il primo vero concerto italiano dei Radiohead (il giorno precedente erano brevemente apparsi sul palco del Concertone del 1 maggio a Roma).
Il terzo Raduno di Planet Rock viene questa volta organizzato dai coraggiosi Planetari di Tricase dove nell’ultimo week end di agosto (25 e 26) si fa festa a ritmo di taranta salentina con la partecipazione di tutta la grande famiglia di P.R.
A settembre, proprio quando arriva dai territori della ex Jugoslavia la splendida notizia della fine della guerra civile, Rupert e Paolo lasciano la conduzione a Fabio de Luca e Riccardo Pandolfi che proseguono magistralmente per tutta la stagione autunno inverno 95-96.


Deniz Tek (Radio Birdman), Eliseno e Paolo Gironi
1996

Nella primavera del 1996 c’è il rituale avvicendamento nella cabina di comando del pianeta con il ritorno di Rupert e Paolo Gironi per quella che è destinata ad essere l’ultima stagione di P.R. Una mutazione cosmica è alle porte e si chiama “Suoni e Ultrasuoni”, un nuovo progetto radiofonico che, in autunno ingloberà P.R. prendendone in carico l’eredità musicale e culturale.
Il primo fine settimana di settembre (5-7) sulla spiaggia di Diamante, costa tirrenica della Calabria, si tiene la quarta edizione dell'ormai leggendario Raduno di Planet Rock. Ancora una volta è Eliseno, il gran capo del P.R. Fan Club, naturalmente con il supporto del comitato organizzativo, che allestisce un Raduno affollatissimo e indimenticabile. Non sarà l'ultimo raduno perché il Fan Club continuerà, nel corso degli anni seguenti, ad organizzare meeting in diversi luoghi d'Italia, in particolare in Valtellina dove Gabriella Giudice continuerà costantemente a dare appuntamento a tutti i planetari, ancora oggi.
Con la diretta dal Link di Bologna, nella nevosa notte del 31 dicembre 1996, Planet Rock si congeda dai suoi fedeli ascoltatori e con un’ultima virata sulla sua traiettoria scompare oltre l’orizzonte celeste.

C.A.F. (Considerazione Astronomica Finale)

La storia di Planet Rock è durata, circa, la cinque millesima parte dell’anno platonico (25.920 anni). L’anno platonico, detto anche anno perfetto, è il periodo nel quale avviene, in conseguenza della precessione degli equinozi, lo spostamento di 360° della cintura delle costellazioni.
Grazie dunque a P.R. per averci condotto sulla giusta orbita lungo un tratto, breve ma fondamentale, del nostro cammino nell’universo.

una scaletta ragionata visibile ancora oggi sulla SGC Cosenza-Crotone

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