Marco Sanchioni – La Riscossa Del Cuore (Manchild, 2022)
Da quando ha avviato la sua carriera da solista,
nell’oramai lontano 1995, Marco Sanchioni
ha sempre centellinato le sue uscite discografiche, perlopiù autoprodotte,
seguendo l’esigenza artistica a scapito di quella commerciale, rivolgendosi ad
un pubblico disponibile ad accogliere una poetica raffinata che potesse durare
nel tempo, al contrario di quella usa e getta che ha fagocitato in men che non
si dica, migliaia di nomi.
Ecco allora che ogni suo nuovo lavoro, arriva d’un tratto ad anni di distanza
dal precedente, mettendo in mostra ogni volta un Sanchioni diverso dal
precedente. Un’affermazione questa che mai come in questo caso trova riscontro
in un album che a scapito del titolo che potrebbe far pensare a ben altro,
potremmo definire come il primo “disco politico” del cantautore marchigiano.
Ecco così che “La riscossa del Cuore”, è figlio del lungo
lockdown vissuto in fase di gestazione e realizzazione del disco, in cui Marco Sanchioni
mette in mostra, senza mai volere dare la sensazione d’imporre “una verità”
oppure una visione del mondo che resta molto personale.
la sua visione Sanchioni la mette subito in campo attraverso il trittico
iniziale di canzoni dove un potere occulto ci tratta come servi (“Bestiame e
Raccolto”) che per controllarci ci tiene relegati in una “Zona confort” attraverso
un mondo raccontato come ostile da non affrontare perché “non riguarda anche
te”. Ecco che allora ciascuno si confeziona una propria verità troppo
spesso fatta di bugie che non si vogliono vedere o che si accettano in maniera inconsciamente
silenziosa. Proprio in questo bel singolo “La Verità”, che è uno dei
brani chiave del disco, potremmo trovare una chiave di lettura in quell’enorme
dibattito che (pro/no vax) siamo tutti sprofondati in questi anni bui.
Tutto il resto dell’album si muove su questi temi a volte con messaggi più
sottilmente diretti (“Ipocondria”) oppure usando metafore (“Il
Dominio del Drago”).
Musicalmente il disco si muove su direttrici ben precise dove il rock predomina
in maniera naturale ricordando l’ultimo Bob Mould solista nei brani più
energici, non disdegnando di ricordare anche gruppi che non ti aspetteresti come
i Fugazi (“Questo Mondo e quel che Resta”) oppure i R.E.M. in quelli più
evocativi, gli amati Beatles (“Le Dissonanze Cognitive si Moltiplicano”)
che sono poi la cifra stilistica emersa anche negli album precedenti.
In conclusione possiamo senza ombra di dubbio dire che “La riscossa del
Cuore” è certamente l’album meglio riuscito di Marco Sanchioni, cosa
non affatto scontata dopo tanti anni di passione e resistenza.
Commenti
Posta un commento