01/10/1993 -01/10/2023 Trent'anni fa la mia prima trasmissione radiofonica
A metà degli anni Ottanta, svolgevo le mansioni di geometra contabile per una grande impresa di costruzioni: la Farsura di Fossalto di Portogruaro (VE). Un lunedì d’estate venni trasferito a Pozzuoli per dare una mano a chiudere una contabilità di alcune opere della ricostruzione post terremoto. Dovevo restare solo qualche settimana, ma alla fine da un cantiere all’altro finii di restarci per quattro anni. Si lavorava tanto con poche distrazioni e tornavo a casa ogni 15 giorni, vivendo in un “confortevole” container. Ero già un appassionato di musica rock ed iniziavo a collezionare dischi, leggendo libri e riviste che ampliavano il mio bagaglio culturale. Una sera delle tante invece di guardare la tv insieme ai colleghi, tornai in camera e accesa la radio, scoprii una trasmissione della Rai chiamata Stereodrome.
Quella era un vero vaso di pandora che si aprì per me, dove potevo ascoltare tanti dei dischi di cui leggevo sul Mucchio Selvaggio e Rockerilla. Divenni un ascoltatore fisso e sera dopo sera, iniziai ad interagire con chi conduceva in studio attraverso il telefono ed il fax.
Poi nel 1991 Stereodrome si trasformò in Planet Rock e niente sarebbe più stato lo stesso. Le voci di Luca De Gennaro e Gennaro Iannuccilli, Marco Basso e Alberto Campo, Mixo e Rupert divennero familiari e per me quasi mitizzate come le rockstar che venivano trasmesse.
Durante la prima stagione estiva due “pazze” Eliana Biolatti, piemontese e Rosy Arlia, calabrese, che come tanti altri, me compreso, erano diventate ascoltatrici fedelissime misero in piedi il primo Fan Club di una trasmissione radiofonica, cui io aderii insieme a tantissimi altri nomi che diventavano giorno dopo giorno sempre più familiari.
Un giorno per caso scoprii che a Napoli esisteva la Flying Records che, prima di diventare etichetta discografica, era un fornitissimo negozio di dischi indipendenti dove potevi trovare i dischi di etichette mitiche come l’australiana Citadel oppure la nascente stella del firmamento grunge: la Sub Pop.
Ci passavo quasi tutto il mio tempo libero e ci lasciavo tante belle lire per portarmi a casa molti dischi che ancora oggi impreziosiscono la mia collezione.
Planet Rock di affermava sera dopo sera diventando un programma di culto con le anteprime di dischi che avrebbero segnato la storia del rock di quel periodo e non solo, i concerti e le tante iniziative che fidelizzavano sempre di più un pubblico che finì anche per ritrovarsi e conoscersi fisicamente nei raduni estivi che si svolgevano in Calabria e Puglia, dove io ero sempre più coinvolto nell’organizzazione.
Nel mese di settembre del 1993 i conduttori dell’edizione estiva (Rupert, Mixo e Franz Roccaforte) mi fecero una proposta oscena: per ringraziarmi della fedeltà dell’ascolto e le tante iniziative portate avanti, mi proposero di curare uno special di un’ora all’interno della trasmissione sull’argomento che volevo. Io con molta incoscienza accettai entusiasticamente e proposi uno special sul rock australiano. Sarebbe stata la prima volta in assoluto per un ascoltatore diventare conduttore della trasmissione sebbene in molti, in una delle edizioni precedenti, avevamo potuto scegliere dieci brani attraverso una “scaletta ragionata” che veniva messa in onda durante una delle edizioni trasmesse dagli studi di Torino dal trio Marco Basso/Alberto Campo/Mixo.
Così Il 1° ottobre 1993 feci il mio esordio da conduttore radiofonico direttamente dalla RAI e dalla mitica trasmissione Planet Rock. Per me che non avevo mai fatto radio, né che pensassi neanche lontanamente di farlo, era come toccare il cielo con un dito, visto che potevo partecipare dal vivo alla mia trasmissione radiofonica preferita.
Di quella giornata ricordo ancora tutto: il pomeriggio quando venni accolto Rupert e Luca De Gennaro, nell’ufficio di Eodele Bellisario ai “piani alti” di Viale Mazzini e la mia grande sorpresa nel vedere che dietro la sua scrivania era appesa la foto della mia “scaletta ragionata” che ritrae i brani da me scelti e graffitati su di un muro della S.G.C. Cosenza-Crotone allo svincolo di Silvana Mansio che, seppure un po’ sbiadita, vi campeggia ancora oggi. Poi il passaggio in redazione per preparare la trasmissione conoscere Pilla e le altre voci di Planet Rock che diventavano per me anche dei volti ed in seguito, delle solide amicizie.
Non avevo minimamente idea di come si potesse preparare e condurre un programma radiofonico, avevo solo passione per la musica, ma zero tempi radiofonici, una voce per nulla impostata, una scarsa padronanza della lingua inglese, che a riascoltarla oggi mi fa ancora rabbrividire. Ma l'occasione era troppo ghiotta per non afferrarla al volo. Portai i miei dischi preferiti tutti in vinile, tranne uno, e l'incoscienza del dilettante allo sbaraglio. Mixo prima di iniziare, davanti alle mie perplessità sulle pronunce corrette dei nomi e sulla mia voce troppo cadenzata in cosentino-arbëreshë, mi disse di non preoccuparmi e mi chiese: "Tu ne hai cose da dire?" Ed io risposi: "Si!" e lui di rimando: "E tu quelle devi fare uscire dalla radio". Sul momento mi rassicurò, ma poi nel tempo a ripensarci quello era un carico di responsabilità ancora maggiore. Come si faceva a fare uscire dalla radio quella credibilità che è l’aspetto fondante e affascinante di questo lavoro.
Poi, quando si aprirono i microfoni con Rupert spalla preziosa, io partii e nell'ora successiva non mi fermai più. In quella serata complice un delizioso babà preparato dalla mia adorata moglie Mariajosé, festeggiammo il compleanno di Franz del giorno prima ed il mio che sarebbe arrivato di lì a pochi giorni, ma anche i dieci anni dalla prima trasmissione radiofonica di Rupert.
Il risultato, compresi errori, titubanze ed incoscienze lo potete ascoltare o riascoltare in questo video che raccoglie gli spezzoni parlati di quella trasmissione. La registrazione con l'usura del tempo (sono passati 30 anni) è un po' così così, purtroppo la prima versione completa di musica è stata bloccata da YouTube per questioni di permessi per cui ho creato una playlist presente sempre nel mio canale, con i video dei brani in questione che verranno richiamati dalle schede e dalle copertine dei dischi.
Quello fu il più bel regalo di compleanno che ricevetti da tutta la Celebre Crew di Planet Rock, compreso il produttore Eodele Bellisario che permise il tutto. Alla fine, ero felice e soddisfatto per avere fatto ascoltare alcune delle mie canzoni preferite, e mai avrei immaginato che da lì a poco trasmettere musica dalla radio sarebbe diventato il mio secondo lavoro per oltre 20 anni.
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