Recensione Soul Pains "In the Name of the Father Tour" Teatro Auditorium Unical Rende (CS) 23/12/2014
Dopo quattro mesi di intenso lavoro per dare vita al secondo disco "In the Name of the Father", i Soul Pains arrivano al Teatro Auditorium dell'Unical per il concerto di presentazione del nuovo album, con un carico di speranze e aspettative, ma anche con la consapevolezza di avere delle importanti carte da giocarsi per affermare il nuovo volto della band, rinnovata in gran parte dei suoi componenti. Ma soprattutto il senso di questo concerto è quello della festa, come ben ricorda Mattia (Mister T) Tenuta nel dare il benvenuto al numeroso pubblico presente. Questo clima di festa viene subito alimentato dai primi brani in scaletta. Dopo l'intro si entra nel vivo del disco con due brani molto coinvolgenti ("Come On" e "Sonny") che mettono subito in evidenza il nuovo corso musicale dei Soul Pains, che vuole produrre un moderno soul venato di rhythm'n'blues. La band ha padronanza della materia e la mette subito in mostra allungando i brani con le parti strumentali dove ciascun musicista trova spazio per brevi assolo che fanno da contrappunto nei diversi brani. Mister T svolge bene il suo ruolo di front man, misurato direttore di un'orchestra e cantante sostenuto dalle splendide voci di Alessandra Chiarello e Aquila Abate che hanno spazio per diversi interventi da soliste. Con il terzo brano "Fourth Floor", uno dei radi passaggi proposti dal primo disco, le atmosfere si fanno un po' più rarefatte con i rimandi tra i "solo" di basso e fiati. Subito dopo arriva uno dei brani che segneranno in positivo la serata: "Cherry Man" dà un'idea di eleganza ed è molto coinvolgente, facendo salire il climax della serata che dopo "I'm Calling You" raggiunge uno dei vertici emozionali quando tutta la commozione di Mister T viene fuori nel presentare "I'll Be There"
brano dedicato alla mamma recentemente scomparsa. Siamo a metà concerto ed arriva il momento di tributare il dovuto omaggio agli ispiratori celebri della band con le cover di "Ain't no Mountain High Enough" di Marvin Gaye e "In the Midnight Hour" di Wilson Pickett che trasformano il TAU nell'Apollo Theatre per una sera. Il ritorno ai brani originali mette in mostra tutte le qualità della band. Si canta anche in francese con "Un Rêve Ça Sert À Quoi" e naturalmente in inglese con il pubblico sempre più coinvolto e che diventa coro aggiunto su "Wake Up" brano destinato a diventare un must nei prossimi concerti. "Lost is Not All" e la title track del precedente "Bitter Days" preparano il gran finale che arriva sui due brani più significativi del nuovo disco: "Social War" cantata da Aquila Abate e "In the Name of the Father" puntano l'indice sulle storture dei nostri tempi e lo fanno con efficacia ma anche con la leggerezza di una musica senza tempo. E il pubblico tributa il giusto plauso alla band capitanata da Mister T che, sorretto dalle voci di Alessandra Chiarello e Aquila Abate, si avvale di bravissimi musicisti come Massimo Russo (batteria) Antonio Parisi (percussioni), Mario D'Ambrosio (basso), Roberto Risorto (tastiere), Alessandro La Neve (sax baritono) Gabriele Posteraro (sax), Flavio Carpino (sax). Un viaggio iniziato secondo i migliori auspici.
Setlist
Intro
Come On
Sonny
Fourth Floor
Cherry Man
I'm Calling You
I'll Be There
Ain't No Mountain High Enough
In The Midnight Hour
Un Rêve Ça Sert À Quoi
The Body
Wake Up
Lost Is Not All
Bitter Days
Social War
In The Name Of The Father
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