Intervista a Nunzio Scalercio 03.01.2014
Nunzio Scalercio, attore,
autore di testi teatrali ma soprattutto apprezzatissimo ideatore e curatore del
sito di satira cosentina Spigaweb, ha da tempo scelto di cavalcare la
popolarità della rete in un continuo rimando di intuizioni, stimoli e raccolta
di fine ironia che diventanto spesso spunti principali per i suoi monologhi
teatrali. Abbiamo incontrato il popolare Webmastru in una pausa delle prove del
nuovo spettacolo “#hastag e ntuglie” andato in scena ieri al teatro
dell’Acquario con l’ennesimo tutto esaurito che certifica il successo di un
attore/autore capace di stare al passo con i tempi.
Partiamo col chiedere cosa ha raccontato questo nuovo spettacolo? <<Ho
cercato di ripercorrere tutto il 2014, con tutto quanto c’è stato di rilevante
nell’anno appena trascorso. L’ho suddiviso in macro argomenti attraverso degli “hastag”,
strumento ben conosciuto da chi frequenta i social network. Vi ho racchiuso il
meglio ed il peggio di quanto successo in Calabria, e tra il meglio c’è
sicuramente lo spettacolo “Conzativicci” che ha avvicinato tantissima gente al
teatro, mentre purtroppo tra le cose meno belle da ricordare c’è stata la
scomparsa di diversi amici cari che ci hanno lasciato. Non possiamo certo dire
come vorrebbe Zuckerberg (fondatore di Facebook n.d.r.) che “è stato un anno meraviglioso, grazie per
avere contribuito a renderlo tale”, ma è stato un anno con alti e bassi con
nel mezzo l’invasione dei Gianni Celeste (noto cantante neomelodico napoletano
n.d.r.) viventi, l’elezione di un nuovo Consiglio Regionale eletto con pochi
voti, segno di una disaffezione dei calabresi dalla politica, ed in ultimo c’è
l’uso che i politici di casa nostra hanno fatto dell’hastag e dei vari simboli
della moderna tecnologia, e di Leo il Gladiatore>>. il manifesto dello spettacolo |
Tu sei stato uno dei precursori nel ridare dignità al dialetto
cosentino attraverso la satira, ci racconti il tuo percorso da attore a
webmastru andata e ritorno? <<Io nasco come attore proprio sulle
tavole di questo palcoscenico, facendo parte della compagnia del Centro Rat.
Poi con la nascita di internet la curiosità mi ha spinto a studiarne e
sfruttare le potenzialità. Ho iniziato a giocarci creando Spigaweb mischiando
l’arcaicità della lingua e la modernità dei nuovi mezzi tecnologici. Quindi
questo big bang creato dalla potenza dei mezzi che incontrano l’arcaicità del
nostro dialetto ha fatto si che si creasse questa magia>>.
Per te frequentare i social networks è
diventato strumento di lavoro quotidiano, offrendo spunti di buonumore a
chiunque per iniziare meglio la giornata, quasi svolgendo una funzione
terapeutica per i cosentini vicini e lontani. <<Credimi, è un lavoro
logorante. Insieme a Sergio Crocco siamo diventati dei creatori di aforismi.
Indubbiamente noi non ci pensiamo ma quelle cose che ti divertono e tu le fai, rappresentano
un vero lavoro. Io penso che il web è cumu u puarcu: un si jetta nente. Ecco
allora che quello che scrivo su Facebook alle volte lo ritrovo nei miei
spettacoli, come in quello di ieri sera in cui tre pezzi nati su e per il
social network sono finiti nella scrittura per il teatro>>.
Nunzio Scalercio (fonte: dalla rete) |
Tra l’altro in un tuo precedente spettacolo
avevi chiamato a raccolta gli utenti a contribuire alla scrittura. <<mi
piace sperimentare con più mezzi ed ho notato che i nostri concittadini, se
stimolati, sanno prodursi anche loro in ottimi pezzi scritti per il
teatro>>.
Gli anarchici francesi
di fine 800 coniarono lo slogan “la fantasia al potere ed una risata vi
seppellirà”. Senza satira non si vive? Ti sei mai messo nei panni di qualche
personaggio oggetto della tua satira per comprendere il limite fino a dove ti
puoi spingere? <<Trovarlo è sempre difficile. Di certo la prima
scrittura che realizzo è sempre più tagliente, ma necessariamente ha bisogno di
una revisione prima di arrivare l pubblico. Cercare e trovare l’equilibrio
giusto fa parte della satira. Bisogna entrare in ogni battuta e trovare il
limite da non superare, non tanto perché certe cose non si possano dire, quanto
piuttosto potrebbero fare scadere nell’offesa gratuita che non fa certo parte
del dna della satira. Se si conoscono questi limiti si fa della bella
satira>>.
Per fortuna la nostra
città offre molti spunti alla satira. <<Il sindaco Mario Occhiuto è
una delle mie vittime predilette, però devo riconoscere che lui ha dimostrato
un grande senso dell’umorismo, riconoscendo il valore del mio lavoro e
chiedendomi di realizzare alcuni spot
per la campagna atta ad incentivare la raccolta differenziata>>.
E questo non ti ha creato delle remore? <<Ho
rifiutato più volte prima di accettare, e quando mi hanno garantito la massima
autonomia, ho rivisto la mia posizione accettando l’incarico>>.
Come è nato questo lavoro? <<Come
ti dicevo il sindaco ha usato la parola magica per me: autonomia. Dopo un paio
d’incontri in cui mi ha illustrato quali erano gli obiettivi che la sua
Amministrazione voleva raggiungere in questo campo, io mi sono messo al lavoro
su quattro aspetti fondamentali, partendo proprio dai comportamenti sbagliati
dei cosentini cercando di correggerli attraverso l’uso della satira e del dialetto.
Li ho riportati a casa propria facendogli vedere come sono fatti e poi facendo
capire l’importanza della raccolta differenziata>>.
A proposito di differenziata
come mai nei tuoi personaggi non compare il presidente di Ecologia Oggi e del
Cosenza calcio Eugenio Guarascio? << Il Presidente
Guarascio mi fa ridere per il suo taglio di capelli che lo rende simile a
quello di Krasty il clown , personaggio dei fumetti Simpson. Lui comunque lo
conosco poco ed in genere non tocco il calcio con la mia satira, anche perché
credo che altri lo possano fare meglio di me>>.
Per via della sacralità del calcio o di come i tifosi non amino
scherzarci tanto su? <<No niente di tutto questo anche perché da
quanto ho impostato Spigaweb ho sempre evitato volutamente di parlare di calcio
e se qualche volta l’ho usato, l’ho fatto per parlare d’altro. >>.
Il tuo credo politico, qualunque esso sia,
influenza la scelta dei personaggi bersaglio della tua satira? <<No
assolutamente. Anzi a me dà fastidio il “politically correct” non poter dire
determinate cose. Poi il mio credo politico è abbastanza laico e questo mi
porta certe volte a scontrarmi con i credenti di questa o quella
parrocchia>>.
Cosa dobbiamo
augurarci per questo nuovo anno? Che la politica dia maggiori spunti alla satira
o piuttosto che risolva qualche problema della nostra Regione? <<Per
i calabresi sarebbe meglio che io tornassi ad occuparmi più di costumi che non
della satira politica, ma quello che mi auguro è che il 2015 porti un
Efferalgan ad Ennio Morrone>>.
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