Intervista a Antonello Anzani 03.01.2015

Nel corso del nuovo spettacolo di Nunzio Scalercio “#hashtag e ntuglie” andato in scena sabato sera al teatro dell’Acquario, il cantautore Antonello Anzani, ospite della serata, ha presentato in anteprima una nuova canzone ispirata dalla tragica vicenda del calciatore Denis Bergamini, ma che vuole spingere alla riflessione sui tanti misteri che affliggono la Calabria e sulla voglia di cercare risposte ad essi.
Antonello Anzani mentre canta La Terra dei Misteri
(foto Patrizia De Maddis)
Al termine dello spettacolo abbiamo incontrato il cantautore cosentino per chiedergli come è nato questo brano. <<Da tempo avevo vogli di scrivere una canzone per raccontare i misteri di questa terra e di come non sia facile trovare il coraggio per venirne a capo. La storia di Bergamini mi è parsa a suo modo simbolica se pensiamo che un mondo apparentemente disimpegnato, distratto come quello del calcio e di come vengono rappresentate le sue tifoserie, sta tenendo viva una domanda legittima: sapere cosa è successo>>. Non è la prima che viene scritta sull’argomento e ci pare di ricordare che anche nell’altra ci sia il suo zampino, vero? <<Esatto. Io ho musicato un testo di Matteo Dalena molto più cronachistico, quasi da cantastorie ma un po’ più lontano dalla mia scrittura, per cui ho sentito l’esigenza di scriverne un’altra dandole un taglio diverso>>. Infatti nel testo non si cita Bergamini ne si parla di suicidio vero o presunto, cosa che potrebbe dare facilmente una maggiore visibilità alla canzone. <<Denis è accidentalmente il protagonista della canzone e la sua vicenda è il modo che ho usato per raccontare un mistero finito in un banco di nebbia. A me interessava mettere più in evidenza la reazione suscitata dal mistero Bergamini e la voglia delle persone di non mollare la presa>>. Quindi il tema de La Terra dei Misteri in realtà è altro? <<Si, è la voglia di darsi coraggio che ha portato migliaia di persone a riunirsi attorno un’associazione, nella curva di uno stadio, per tenere viva questa ricerca di Verità>>.

Di seguito il Testo del brano La terra dei Misteri che pubblichiamo per gentile concessione dell'autore

La Terra dei Misteri

È un giorno di pioggia nell'aria la tempesta
veloce sulla strada, mille pensieri in testa.

Il mare all'orizzonte si curva dolcemente
fin dove l'occhio può ma solo distrattamente.

Attraverso questa terra e le sue catene
che un cuore puro non riesce a immaginare.

Terra dove è meglio guardare senza vedere
dove c'è chi sente ma senza ascoltare
dove vivere è un mestiere difficile da fare
e il coraggio, non tutti, se lo sanno dare.

Ma quello che i tuoi occhi hanno visto un giorno
l’inizio di un viaggio un viaggio senza ritorno.

Ma quello che i tuoi occhi hanno visto un giorno
l'inizio d’un mistero la fine di un sogno.

Profumi di oleandri e canti di sirene
in quella terra dove non pensavi di morire.

Terra dove è meglio guardare senza vedere
dove c'è chi sente ma senza ascoltare
dove vivere è un mestiere difficile da fare
e il coraggio, non tutti, se lo sanno dare.

E la terra dei misteri t’avvolge col suo manto
cosa li è successo non lo dice il racconto.

Resta viva la domanda in testa alla gente
sulla strada bagnata fu davvero incidente?

Resta viva la domanda nel cuore della gente
ed una curva urla “questo cuore non s’arrende”.

Terra dove è meglio guardare senza vedere
dove c'è chi sente ma senza ascoltare
dove vivere è un mestiere difficile da fare
ma il coraggio, a volte, se lo sanno dare.

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