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Visualizzazione dei post da 2025

Recensione - The Saints - Long March Through the Jazz Age (Fire Records, 2025)

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  Il 28 novembre 2025, la Fire Records pubblicherà Long March Through the Jazz Age , l'ultimo lavoro discografico del compianto Chris Bailey e dei The Saints , in coincidenza con quello che sarebbe stato il 69° compleanno di Bailey. È un commovente addio, una testimonianza di un artista instancabile e senza compromessi che ha sempre guardato avanti, uno dei più grandi parolieri e iconoclasti del rock. Rileggere il nome dei The Saints in relazione ad una nuova uscita discografica non può che far palpitare i cuori non solo degli appassionati dell’Aussierock della prima ora, ma anche di quanti hanno apprezzato il suono di una band che ha saputo percorrere le strade del rock affrancandosi ben presto dall’etichetta di prime movers del punk, grazie ad un songwriting di grande qualità che Bailey, nel corso del tempo, portò a trasformare i Saints in un veicolo musicale più ampio che incorporava elementi di rock, folk e blues. Album come A Little Madness to Be Free (1984), All Fools ...

Review - Names - Names (English version)

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The town of Rye, a seaside resort and paradise for kitesurfers, located on the Mornington Peninsula in the state of Victoria, Australia, appeared on my personal map of Australian rock with the explosion of Legless Records , founded by Stiff Richards bassist Arron Mawson, which released highly influential records by Cutters, Doe St., Split System and others, as well as Stiff Richards themselves, of course. These records are mostly associated with punk and its subgenres, which have left a very specific mark on the music produced in this town located in the traditional territory of the Boon wurrung (Bunurong) people of the Kulin nation. With some surprise, but perhaps not so much given how varied Australian rock is these days, I came across Names while browsing Bandcamp, attracted precisely by the city they come from. The Rye sextet has tenuous links with the world of Legless, perhaps only with Doe St., because it offers a mixture of psychedelia, alt-country and rock “n” roll in a sound ...

Recensione NAMES - Names (Autoproduzione, 2025)

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La cittadina di Rye, località balneare paradiso dei kitesurfisti, situata nella penisola di Mornington, nello Stato di Victoria, in Australia, è apparsa nella mia personale mappa del rock australiano, con l’esplosione della Legless Records fondata dal bassista degli Stiff Richards, Arron Mawson e che ha pubblicato dischi di grande spessore come quelli di cutters, Doe St., Split System e altri, oltre naturalmente a quelli degli stessi Stiff Richards. Dischi per lo più associabili al punk e suoi sottogeneri che hanno impresso un carattere ben specifico alla musica prodotta nella cittadina sita nel territorio tradizionale del popolo Boon wurrung ( Bunurong ) della nazione Kulin. Con un po’ di sorpresa, ma forse neanche tanto visto come è variegato il rock australiano dei giorni nostri, mi sono imbattuto navigando su Bandcamp nei Names, attratto proprio dal l a città di provenienza. Il sestetto di Rye ha labili punti di contatto con il mondo della Legless, forse solo con i Doe St., perché...

Recensione - Swell Maps - The John Peel Sessions (Mute, 2025)

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Dopo l'edizione del Record Store Day '25 del vinile rosso rimasterizzato delle The John Peel Sessions degli Swell Maps , il CD e la versione digitale - disponibili ufficialmente per la prima volta in 40 anni – sono stati appena pubblicati dalla Mute. Si tratta di una pubblicazione che, oltre a mettere a fuoco gli esordi di una band tanto di culto quanto influente, ci aiuta a ripercorrere la strada del rock britannico dalla metà degli anni Settanta, e ci fa capire quanto il movimento punk fosse variegato e per certi versi anche permeabile rispetto agli imput che pervenivano non solo da oltre oceano, ma anche da altre parti dell’Europa. Figura centrale di tutto quello che abbiamo imparato ad amare da quegli anni in poi, è stata quella di John Peel che rappresentò il prototipo di divulgatore musicale radiofonico, attento a recepire e poi far conoscere al suo pubblico, tutti i fermenti musicali che emersero dagli anni Sessanta sino al giorno della sua morte avvenuta nel 2004. Dopo...

Recensione - The Lemonheads - Love Chant (Fire Records, 2025)

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Dopo anni passati a scrivere, vagabondare e ricominciare da capo, Evan Dando torna con Love Chant (in uscita per Fire Records il 24 ottobre), il primo album in studio dei Lemonheads in quasi vent'anni. L’album è stato registrato in gran parte in Brasile, dove Dando risiede da anni, è prodotto dal polistrumentista brasiliano Apollo Nove, e sarà seguito dall’autobiografia Rumours Of My Demise la cui pubblicazione è prevista per il 6 novembre. Love Chant è un disco corale realizzato insieme ad una vasta schiera di amici che hanno collaborato sia in fase di scrittura dei brani, che come musicisti in studio. A “far parte” della versione in studio di questi nuovi Lemonheads troviamo J Mascis (Dinosaur Jr), Juliana Hatfield e Tom Morgan (come coautore di “Deep End”) che si uniscono al gruppo, insieme al produttore Bryce Goggin (Pavement, Antony and the Johnsons), Erin Rae di Nashville, John Strohm dei Blake Babies, coautore e chitarrista di “Togetherness”, e Nick Saloman dei The B...

Recensione Big Thief - Double Infinity (4AD, 2025)

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Giunti al sesto album i Big Thief mostrano di avere dato forma e sostanza a quel cambiamento necessario che l'abbandono del bassista Max Oleartchik, ha reso necessario. Per farlo la cantautrice Adrianne Lenker , insieme al chitarrista Buck Meek e al batterista James Krivchenia hanno scelto di dare una veste nuova al proprio songwriting, realizzando un album corale in cui si sono avvalsi della collaborazione di diversi musicisti che potessero contribuire ad ampliare il loro suono come mai fatto prima d’ora. Un compito non certo facile e che arriva dopo il successo che pubblico e critica hanno riservato a “Dragon New Warm Mountain I Believe In You”. Rispetto al disco precedente il nuovo album Double Infinity si presenta molto più conciso (solo 9 brani rispetto ai 20 del doppio album del 2022) ma ugualmente intenso ed esplicativo della proposta musicale del gruppo newyorchese che con questo album cerca di realizzare un ponte tra passato e futuro. E lo fa partendo dalle collaborazion...

Recensione Mad Dogs - The Future Is Now (Go Down Records, 2025)

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Diversi anni fa intervistando Marco Diamantini, leader dei pesaresi Cheap Wine, parlando della situazione del rock prodotto in Italia, ne usciva una descrizione dettagliata fatta più di ombre che di luci. Oggi la situazione è ancora, se vogliamo, meno rosea di quella di un tempo, e per molti gruppi è difficile andare avanti e farsi riconoscere da un pubblico italiano sempre meno, salvo rare eccezioni, disposto a farsi coinvolgere da chi produce musica originale faticando a conquistarsi uno spazio in una nicchia che sembra restringersi ogni giorno di più. Alla mia domanda su chi glielo facesse fare di continuare a pubblicare dischi e cercarsi da soli gli spazi dove esibirsi dal vivo, in breve come facessero a resistere, lui mi rispose cosi: <<La nostra resistenza si chiama rock’n’roll!>>. Si trattava non solo di una frase a effetto, ma forse il miglior modo per esprimere un’attitudine che molti gruppi, insieme a uno sparuto gruppo di etichette discografiche, promoter e agenz...

Live report - The New Christs - Shake Club la Spezia 21.08.2025

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  Il ritorno in Italia di The New Christs era un appuntamento imperdibile per il vostro cronista, costretto come al solito ad un lungo e dispendioso viaggio sulla via del rock’n’roll che purtroppo non trova quasi mai ospitalità nelle regioni a sud della Toscana. I motivi sono dei più vari, a partire da quelli che ho dovuto affrontare e che se rapportati ad una band rischiano di fare salire oltre misura i costi per i promoter locali i quali, oltre a non essere interessati ad un genere che conoscono poco, preferiscono investire le proprie risorse su nomi più alla moda, che possono garantire un ritorno economico sicuro anche a fronte di spese decisamente maggiori. Se da un lato non si può dargli tutte le attenuanti del caso, dall’altro non si può che dovere mettere assolutamente in risalto il lavoro che agenzie di booking come la Otis Tours fanno da anni, per garantire al pubblico italiano il meglio che il panorama punk, garage, rock’n’roll internazionale continua a proporre, fedeli...

Recensione - The New Christs - The Burning of Rome Selected Works (Wild Honey Records/FOLC Records, 2025)

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Dopo oltre un decennio di assenza dai palchi europei, la leggendaria band rock australiana The New Christs sta per tornare in Europa per un lungo tour estivo con date in Gran Bretagna, Italia, Francia e Spagna. Per l’occasione, l’italiana Wild Honey Records e la spagnola FOLC Records pubblicano The Burning of Rome: Selected Works , una compilation in doppio vinile che ripercorre tutta la carriera della band, curata personalmente dal frontman Rob Younger. Rob Younger , leggendario vocalist dei Radio Birdman e figura di spicco della scena underground australiana, ha formato i The New Christs all'inizio degli anni '80 come sbocco per le sue visioni musicali più cupe e intense. Nel corso degli anni, attraverso numerosi cambi di formazione che hanno visto transitare nelle sue fila il fior fiore dei musicisti australiani: da Jim Dickson (Barracudas/Radio Birdman), Kent Steedman (Celibate Rifles), Louis Tillet e Nick Fisher dei Wet Taxis, Nik Rieth (Hoodoo Gurus/Radio Birdm...

Recensione libro Roberto Calabrò - Eighties Colours- Garage, Beat e Psichedelia nell'Italia degli Anni Ottanta (Odoya, 2025)

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A quarant’anni dalla pubblicazione della compilation Eighties Colours edita dalla Electric Eye Records di Claudio Sorge, che diede il via alla scena neosixties italiana, torna in libreria Eighties Colours, Garage, beat e psichedelia nell’Italia degli anni Ottanta, di Roberto Calabrò che da quel disco mutuò il titolo e oggi ristampato dalla casa editrice Odoya , in un’edizione riveduta e ampliata con un capitolo dedicato ai “colori degli anni ottanta nel Ventunesimo secolo”. Sebbene siano trascorsi quindici anni dalla prima edizione pubblicata in milleduecento copie da Coniglio Editore , andata esaurita da tempo, il libro di Calabrò mantiene intatta l’importanza che ebbe all’epoca, seppure oggi non abbia la stessa meravigliosa veste grafica a colori della prima uscita. Scritto da uno dei giornalisti italiani più attenti alle vicende del rock di casa nostra e non solo, Eighties Colours è quanto di meglio sia mai stato pubblicato su di un argomento che, seppure di nicchia, racconta perf...

Recensione – The Morlocks – Submerged Alive (Area Pirata, 2025)

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I tipi di Area Pirata lo hanno fatto di nuovo. Evidentemente amano e credono fortemente in questo disco da proporne una seconda ristampa dopo quella del 2012 che ripescava dall’oblio un classico del garage punk di tutti i tempi. Submerged Alive di The Morlocks venne pubblicato nel 1987 dalla neonata etichetta californiana Epitaph fondata dal chitarrista e compositore dei Bad Religion, Brett Gurewitz, che sceglieva di avviare la sua impresa discografica con questo secondo album della band di Leighton Koizumi , e che in seguito sarebbe arrivata al successo mondiale pubblicando i dischi di band quali The Offsprings, NOFX e Rancid. Formatasi a San Diego in California nel 1984, i Morlocks , erano composti dal chitarrista Tommy Clarke , dal bassista Jeff Lucas , dal batterista Mark Mullen , dal cantante Leighton Koizumi e dal chitarrista Ted Friedman , questi ultimi ex membri dei Gravedigger Five , una delle band di culto della scena che imperversava negli anni Ottanta. Sin dalla loro pri...

Recensione – The Backdoor Society – Backdoor City Blues/I Won’t Love You (Area Pirata, 2025)

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  Tra le ultime uscite della sempre pregevole etichetta pisana Area Pirata , troviamo questo piccolo gioiello a 7” firmato dai piacentini The Backdoor Society che continuano a tenere alto il vessillo del garage rock revival che tenta esposizione e fortuna ebbe a metà degli anni Ottanta. Seppure parliamo di sue sole canzoni possiamo apprezzare tutta la maestria del quartetto sia in fase compositiva che di esecuzione, mostrando due facce della stessa medaglia di un genere musicale che, a parere di scrive, non finirà mai nel dimenticatoio. Sul lato A troviamo Backdoor City Blues che spinge il classico suono delle quattro battute a velocità sostenuta che profuma tanto di anni Sessanta, mentre sul lato B si cambia registro con I Won’t Love You un pezzo garage punk che è una vera e propria goduria per come rimanda, grazie anche all’utilizzo dell’armonica, a quella stagione preziosa avviata dalle compilations Eighties Colors della benemerita Electric Eye e che misero in luce una sce...

Recensione - Tony Borlotti e i suoi Flauers (Area Pirata, 2025)

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  Nel riannodare le fila della storia non si crede che Tony Borlotti e i Suoi Flauers siano quasi arrivati a festeggiare il traguardo dei trent’anni di attività, che cadranno a settembre del prossimo anno. Tre decenni impiegati ad attraversare su e giù la nostra bella penisola per portare il sacro verbo del beat, quella particolarissima versione del garage rock degli anni Sessanta virata in chiave Italica, che continua ad essere tenuta viva da pochi indomiti guerrieri, come quelli che compongono il gruppo salernitano. Una carriera che, come avviene spesso dalle nostre parti, ha trovato riscontri solo tra le fila dei sinceri appassionati, ma che non ha scalfito minimamente la voglia di Antonio Cherchi e compagni, di produrre nuovo materiale discografico che oggi si materializza con un mini-LP dal titolo Killing Shake! edito da Area Pirata Records in una versione limitata di solo 300 copie in vinile. Nei sei brani che compongono questo mini-Lp troviamo due strumentali come la tit...