Recensione Assalti Frontali - Notte Immensa (Daje Forte Daje Records, 2024)
<<Al quarto di notte immensa/Brindo alla resistenza/E quando la notte è a metà/Brindo alla libertà/Mi spingo fino in fondo/I sognatori cambiano il mondo>>
Nel 1991 mentre la guerra del golfo diventava suo malgrado
uno spettacolo televisivo, gli artisti della nascente scena rap italiana si
riunivano intorno ad un brano collettivo, “Baghdad 1.9.9.1.”, per denunciarne
l’orrore e puntare il dito contro l’imperialismo statunitense, ancora una volta
responsabile degli orrori che si palesavano in ogni parte del mondo.
Il rap italiano era ai suo albori, partito dai centri
sociali e da un album, uscito solo pochi mesi prima, “Batti Il Tuo Tempo” della
Onda Rossa Posse che ne tracciava la strada. Da Roma a Milano, passando per
Bologna e il Salento, salendo da Napoli a Torino e attraversando tutta la penisola,
l’urgenza di un necessario ritorno alla “canzone politica” divenne l’emblema di
una stagione vitale che oggi, ahimè, sembra lontana anni luce. Pochi mesi dop
l’Onda Rossa Posse lascio spazio agli Assalti Frontali che ancora oggi,
ancorati alle rime di Militant A, ne portano con fierezza il testimone
continuando a denunciare le ingiustizie presenti nel nostro Paese e nel mondo,
come sempre in maniera militante e antagonista.
“Notte Immensa” è il decimo album degli Assalti
Frontali e sembra uno dei più centrati mai realizzati da Militant A e Pol G che
hanno riunito attorno a se alcuni dei giovani più interessanti della scena
hip-hop italiana come Er Tempesta, Piaga e la torinese Ellie Cortino, per
realizzare quello che appare sin da subito essere un disco necessario per i
tempi che viviamo.
Militant A ha presentato il disco parlando della sua genesi:
“Dovevamo fare uscire delle cose, era troppo importante che ora uscisse
l’album, è un momento di disorientamento, di casini, il mondo sta esplodendo,
ci vuole il disco di Assalti Frontali fuori adesso. I testi sono scritti
durante questo anno di manifestazioni di piazza in favore di Gaza, dove si
viene arrestati per aver detto: “Non uccidete i bambini”, perché non si devono
compromettere i rapporti con gli assassini. Dove si urla sempre più forte “W la
lotta per la libertà”, e sempre più persone si aggregano nelle strade, nelle
scuole, nelle università, nei concerti e non vogliono essere complici di una
società genocida. Ricordo che il 7 ottobre scorso eravamo a Roma a fare un
concerto per la palestra popolare del Tufello, la mattina avevamo una riunione
per organizzare il nostro concerto a Gaza previsto per il 6 gennaio. Concerto
rinviato. Ho pensato “domani vado in studio e inizio il nuovo album e lo
chiamerò Notte immensa”. La notte immensa è un grande buio, ma non è negativo,
nel buio può nascere la resistenza, si vedono delle luci splendere e sono le
nostre stelle polari che ci conducono nel cammino”.
Notte Immensa è un disco eccellente costruito su solide basi
musicali che non solo servono a sorreggere le rime resistenti con i beat giusti,
ma che sorprende anche con linee melodiche che quasi non ti aspetti, ma che
sono estremamente funzionali al racconto del genocidio di Gaza, tema portante
dell’album, ma anche alla vita nelle periferie (“Nel Barrio” e “Casilina
International”) la vita dei giovanissimi persi dento una società ostile che li
colpevolizza in ogni dove (“Più Che Si Può”). Ma non c’è anche un’attenzione ai
problemi degli adolescenti (“lascia La Mente Libera”) con i quali Militant A si
confronta nei laboratori che tiene da anni nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il rap degli Assalti Frontali, continua a essere militante e
senza compromessi come cantato in “Fuoco Sulle Rime” ma continua anche a
trovare una ragione di speranza nell’idea di potere cambiare il mondo
attraverso la musica e la sua bellezza (“Sognatori”). Un rap militante e di
lotta che oramai nessuno ha il coraggio di praticare, specialmente in Italia,
ma non solo.
Prodotto da Luca D’Aversa, DSASTRO e Bonnot, Notte Immensa è ancora una volta una fotografia
reale dei tempi che viviamo, un invito alla presa di coscienza per continuare a
lottare per i popoli oppressi come quello palestinese, e per schierarsi ancora
una volta dalla parte giusta, senza se e senza ma, perché è necessario farlo se
vogliamo vivere in una società migliore.
Pubblicato la prima volta su Freakout Magazine il 08 gennaio 2025
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