Timing The Tiger Live report - Cosenza Teatro Morelli 15.04.2015

Una serata davvero speciale si è rivelata essere l'ultimo appuntamento in ordine di tempo proposto dalla rassegna "More", andata in scena mercoledì 15 aprile al teatro Morelli di Cosenza. Sotto il titolo di "Timing the Tiger" si sono riuniti alcuni dei più talentuosi musicisti cosentini, capitanati dal giornalista e critico musicale, Gianluca Veltri, che ha pensato bene di fare il salto della barricata con questo intenso omaggio alla musica ed al songwriting di Joni Mitchell.
Un progetto ambizioso e per nulla facile, portato in scena con la devozione ed il rispetto del fan, che nasce dalla rassegna di contaminazioni musicali, "Sveltine" ideata e organizzata da Mirko Onofrio leader dei Red Basica e membro della Brunori Sas, che insieme a Veltri ha messo in piedi una sorta di All Stars Band, comprendente Maura Monteforte (voce), Giuseppe Sergi (Red Basica) al basso, Stefano Amato (Red Basica/Brunori Sas) violoncello e synth, con i featuring dei chitarristi Massimo Garritano e Aldo D'Orrico e, in versione di special guest, Dario Brunori. In quasi due ore di spettacolo i musicisti si sono alternati sul palco eseguendo brani del repertorio della cantautrice canadese, ma anche di Crosby, Stills, Nash &Young che hanno spesso e volentieri intrecciato le loro carriere con quella della Mitchell. L'avvicendamento dei musicisti ha creato un andamento teatrale della serata, come se ci si trovasse davanti a diversi atti di una commedia, che ha messo in risalto tanto il pregevole songwriting  di questi maestri del folk rock mondiale, quanto la bravura ed il calore trasmesso dalle interpretazioni dei musicisti coinvolti.


Aperta da "Hejira" eseguita in trio da Veltri, Onofrio e Sergi, il repertorio della Mitchell proposto in apertura, è stato arrangiato in una chiave folk jazz per nulla didascalica, con Gianluca Veltri all'inizio un po' impacciato nelle vesti di cantante e chitarrista, ma con il passare dei minuti sempre più padrone del ruolo di "frontman" anche perché sgravato da subito del ruolo di prima voce, con l'ingresso in scena di Maura Monteforte, apparsa subito a suo agio con un repertorio che, come spiegherà in seguito prima dell'esecuzione della hit "Big Yellow Taxi", ha imparato ad amare sin da piccola sulla spinta del suo compianto papà. Maura, "avvocato con la voce di Mick Jagger e il temperamento sanguigno di Janis Joplin", pur non raggiungendo il quadro dipintole addosso addosso dalla presentazione ufficiale, è apparsa perfettamente a suo agio e credibile nel ruolo di voce solista, adattandosi perfettamente alla diversità e complessità di brani come "In France They Kiss on Main Street" , "Jericho" e "For Free". Con il trascorrere dei minuti e dei brani, il concerto si è avviato un po' a fatica verso un crescendo e, dopo l'esecuzione di "Just Like This Train" e "Harry's House" il set ha lasciato il repertorio della Mitchell per avvicendarlo con quello di CSN&Y. Sul palco cambia la formazione, resta il solo Mirko Onofrio con i suoi fiati, raggiunto dal violoncello di Stefano Amato e dalla chitarra di Aldo D'Orrico ben presto doppiata da quella di Dario Brunori.
Dopo l'esecuzione di brani come "Triad" e "Don't Let It Bring You Down" una delle più grandi canzoni pacifiste mai scritte, arrangiate in chiave ancora acustica, il concerto sale di tono con l'aggiunta di una vena marcatamente rock, grazie all'esecuzione di classici come "Our House"  e "Helpless" che hanno letteralmente conquistato la platea. Poi, con l'arrivo di Massimo Garritano sul palco, lo spettacolo ha mostrato un'altra variante mettendo in risalto, seppure eseguite in duo, alternativamente con Onofrio  e Veltri, la bellezza di canzoni come "Let the Wind Carry Me" e "Cotton Avenue" che hanno messo in risalto la bravura ed il calore della chitarra di Garritano. Poi, dopo un'acidissima "Cinnamon Girl" il  ritorno sul palco di Maura Monteforte e Giuseppe Sergi, hanno aperto con la già citata "Big Yellow Taxi" il gran finale corale con tutti i musicisti sul palco ad eseguire nell'ordine "Find the Coast of Freedom", "Woodstock"  e "Circle Game" che hanno sublimato quella gioiosità auspicata da Gianluca Veltri ad inizio serata sebbene su tutti aleggiava ancora il velo di tristezza per la recente scomparsa del giornalista Stefano Cuzzocrea, cui è stato dedicato tutto il concerto. Una scommessa vinta per tutti orchestrata dalla perfetta regia di Loredana Ciliberto che cura per conto di Scena Verticale, gli appuntamenti musicali della rassegna More. Eliseno Sposato. 

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