Recensione - Bobby Soul - L'Insostenibile Leggerezza del Funk" (Riserva Sonora)
Ogni volta che arriva tra le mie mani un nuovo disco di Bobby Soul mi rallegro. Nonostante il
funk non sia tra i miei generi preferiti, so per certo che dietro quello che
andrò ad ascoltare c’è una cura quasi maniacale, per far rendere al meglio
suoni, parole, sentimenti, colori intrisi di una passione unica. Cose che
dovremmo riscontrare in ogni disco che si va ad ascoltare anche se non sempre capita.
Dai tempi de Le Voci Atroci e Sensasciou, passando per i Blindosbarra, le produzioni del
ragionier De Benedetti a.k.a. Bobby Soul mi hanno sempre colpito favorevolmente
ma forse mai come nel caso de L’insostenibile Leggerezza del Funk
da poco pubblicato. Il nuovo lavoro di Bobby Soul & Blind Bonobos mette
in mostra un artista maturo che non ha nessuna paura di mettersi a confronto
sia con la materia che mastica meglio (il funk) che con aspetti ed atmosfere
per certi versi “nuovi” (il jazz e la canzone d’autore) per come sono stati
affrontati in dosi massicce come non mai. Il nuovo disco aperto dalla delicata
e poetica “Donna Davanzale” si muove su diversi binari alternando brani
trascinanti come “Mi Muove” e “Appena Mi Pagano” prossime hits e
brani cardine dei futuri concerti, con il jazz di brani
come “la
Candela nel Cuore” o la versione crooner della canzone d’autore di “Darci
Dentro”. Ironia autobiografica e l’amore osservato spesso da fuori, ma
non solo, viaggiano di pari passo creando un unicum che lascia scorre il disco
con una piacevolezza sempre più
intrigante. La canzonatura di Facebook in “Due
e Ventisei” potrebbe diventare una hit radiofonica se solo il mondo andasse
nel verso giusto. Un disco suonato e prodotto molto bene che conferma la
statura d’autore sopraffino raggiunta da Bobby Soul che attraverso la stesura
di alcuni testi e soprattutto con alcune cover ben calibrate omaggia Pasquale Panella riprendendo la notissima
“Don Giovanni” e la più oscura “Amara” scritta per Enzo Carella. Sul brano di Lucio Battisti Bobby Soul inserisce
una coda quasi progressive in cui riprende il brano iniziale “Donna Davanzale” mostrandone un volto decisamente diverso. Il
disco vede la partecipazione di tanti ospiti, sparsi qua e la Decima Vittima in due brani, uno dei
quali, “Il Residence dell’Amore Universale”, merita la citazione come
una delle migliori canzoni del lotto. Il disco si chiude con un’altra cover: “Que
Sera Sera” con il featuring delle belle voci di James & Black che insieme a quella di Bobby Soul spingono il
disco in un finale blues virato gospel che mette il suggello ad un disco
destinato a restare nel tempo.
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