Rosalba Guastella - My Little Songs (Rubber Soul Records, 2020)
Nelle dodici canzoni del disco, 13 nella versione cd, Rosalba Guastella esplora ancora i territori familiari della psichedelia ma attraversati prevalentemente in chiave folk blues. Il disco infatti viaggia sulle atmosfere prevalentemente acustiche che arricchiscono di un sapore intimo le storie raccontate che rimandano ai vari aspetti che ci fanno scommettere siano il frutto di un viaggio interiore volto alla manifestazione del suo io interiore.
“My Little Songs” è suddiviso quasi filologicamente sui registri che impreziosiscono le canzoni. Il lato A è marcatamente più blues, a volte scarno come nell’intro iniziale e nella successiva “Beating” dove colpi secchi di batteria rimandano ai battiti del cuore. Questo tema conduttore del blues viene variato a volte in chiave folk come in “My Baby’s Blues”, modernizzato con delicati registri elettrici (“Play Guitar Is Not Enough”) e spinto anche su territori di jazz notturno in canzoni come “Nothing Is Wrong” contraddistinti dalle note suonate dalla tromba di Stefano Chiappo.
Il lato B dell’album mostra un maggiore carattere oltre che una varietà di atmosfere che si sublimano nella conclusiva “Carla Bley’s Hair” una lunga nenia psichedelica suonata insieme ad uno dei mostri sacri del genere, vale a dire Ludovico Ellena, insieme alla formazione degli Astral Week al completo. Ma prima di arrivare a questo piccolo gioiello musicale, si passa attraverso altrettante piccole gemme, come la delicata “Alice”, la cantilenante “In The Woods”, l’eterea “A Feather And a Camelia” fino al folk elettrico di “Silver & Gold”. La versione cd del disco pone in chiusura ancora un blues classicheggiante nei toni e nel titolo: “Freedom Blues” rimanda all’inizio dell’album per invitare l’ascoltatore a farlo ripartire in loop.
In Definitiva “My Little Songs” è un disco molto ben congegnato dalla sua autrice, lavorato con accuratezza sia in fase di scrittura che di realizzazione, grazie all’ottima produzione di Claudio Belletti ed al contributi di validi musicisti come Thomas Guidicci, Dario Lombardi, Stefano Lenardon e Manuela Marassi, oltre agli altri già citati. A Rosalba Guastella va il nostro plauso per avere sfornato un ottimo disco da ascoltare con la dovuta attenzione e che dimostra ancora una volta, che in Italia si continua a produrre musica di qualità, lontano dai confini dell’hype che ammorba gli ascoltatori più distratti.
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