The Strange Flowers - Songs For Imaginary Movies (Area Pirata Records, 2020)
A cinque anni di distanza da “Pearls at Swine”, seppure inframmezzati dal doppio cd antologico “Best Things Are Yet To Come” che celebrava i trent’anni di carriera, gli Strange Flowers tornano con un nuovo album di canzoni originali (11 nella versione LP e 13 in quella cd) che lascerà più che soddisfatti quanti amano la neo-psichedelia in tutte le sue sfaccettature. Questo perché “Songs For Imaginary Movies” si presenta come uno dei vertici della discografia del gruppo pisano guidato dall’abile songwriting di Michele Marinò che in questo nuovo disco riesce, senza mai sembrare derivativo, a miscelare con sapienza i suoni cari a Syd Barrett, così come quelli messi in scena da nomi altrettanto altisonanti come quelli di Robin Hitchcock, Terdrop Explodes e magari poco conosciuti, ma altrettanto validi come quello degli Steppes. Sin dall’iniziale “Song Of The Jungle” caratterizzata da riffs di chitarra poco lineari, il disco mostra di avere gli attributi giusti spaziando da delicate ballate come “Blue” a brani decisamente pop come “Supermodel” o eccessivamente distorti come “Cure me”. Volendo è possibile anche trovare all’interno di queste immaginarie colonne sonore ballate lisergiche come “B.B. Runs”, la più barrettiana del lotto, accanto ad echi della musica di George Harrison che appare come chiara ispirazione in “Heal”. La qualità di questo disco risiede a mio avviso nella capacità di mantenere alto il livello di attenzione nell’ascoltatore che difficilmente potrà trovare all’interno di “Songs For Imaginary Movies” brani di livello inferiori a quelli precedentemente ascoltati, man mano che la scaletta scorre. Accanto al già citato Michele Marinò la formazione degli Strange Flowers presenta altri due membri della formazione originale: Giovanni Bruno alla chitarra e Alessandro Pardini al basso, mentre la batteria è affidata all’ultimo innesto Valerio Bartolini. Presente come ospite Emma Cionini che affianca Marinò al canto in due brani (“Heal” e la conclusiva “Jingle Jangle Morning In The Other Space”) che ne impreziosiscono il risultato finale. Nota finale riservata ai due brani che arricchiscono la versione cd dell’album: “Stormy Waters” sembra essere uscita dal catalogo dei migliori Oasis, mentre “Children Of The Drain” profuma sorprendentemente di post-punk. In definitiva possiamo affermare senza ombra di smentita che “Songs For Imaginary Movies” è uno dei migliori album e più ispirati mai usciti dal catalogo di Area Pirata Records, e probabilmente lo è anche dell’intera produzione di The Strange Flowers che si confermano come uno dei gruppi più rappresentativi della scena neo-psichedelica italiana e non solo, grazie alla superba qualità della scrittura di queste canzoni estremamente ricercate negli arrangiamenti e nella loro esecuzione. Da ascoltare assolutamente.
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