La Musica al tempo del Covid-19 (3) Intervista a Luigi Palumbo (Sonatine Dischi)

Lugi Palumbo davanti al Muro della Passione
Giunti al terzo appuntamento di questa serie d’interviste dedicate alla musica ai tempi del COVID-19, oggi incontriamo Luigi Palumbo titolare del negozio Sonatine Dischi di Cosenza, specializzato in vinile e che vende sia on line che attraverso, non un vero negozio fisico, ma una stanza di casa sua dove riceve la clientela cittadina più affezionata. Così dopo avere affrontato la situazione dal punto di vista di un’etichetta discografica con Franz Barcella della Wild Honey Records, e da quella di un musicista con Marco Diamantini dei Cheap Wine, oggi vediamo come l’emergenza sulla pandemia da Coronavirus, sta incidendo sul mercato discografico.
Come ha inciso questo periodo di lockdown sulla tua attività?
“Sono stati due mesi davvero difficili anche perché io per etica e rispetto dei lavoratori che si occupano di spedizioni ho chiuso anche il negozio online per gran parte del periodo. A tutto questo si aggiunge il fatto che il mio, come oramai tutti i negozi di dischi siamo poco considerati dal sistema Paese, e per di più occupando una piccolissima nicchia di mercato abbiamo sofferto il periodo di assenza del mercato. Voglio però guardare al futuro con ottimismo perché se penso alle difficoltà che stanno affrontando colleghi commercianti come quelli del settore della ristorazione e non solo, e come loro faticheranno a riallinearsi per riprendere a lavorare, nel mio settore siamo un po’ più fortunati visto che ci rivolgiamo ad una clientela che reputa l’ascolto della musica come un qualcosa che migliora la quotidianità di ciascuno di noi. Magari se posso lanciare un appello, inviterei gli appassionati a cercare i dischi da comprare attraverso i piccoli negozi che sopravvivono piuttosto che cercarli da quei colossi della grande distribuzione che sviluppano grandi volumi d’affari anche evadendo le tasse che pagano in paesi fiscalmente più favorevoli del nostro”.
Nicchia per nicchia tu hai scelto per il tuo negozio la vendita quasi esclusiva di dischi in vinile, riservando ai cd una quota quasi infinitesimale, un po’ come se la tua fosse una sorta di missione, riservata anche ad una quota di mercato molto piccola.
“Per fortuna la mia clientela è abbastanza fidelizzata non solo perché composta in gran parte da amici, anche se io reputo tali tutti i miei clienti, anche quelli occasionali così come quelli che acquistano online. Quando ho aperto, oramai sette anni fa, ho fatto una scelta ben precisa che era quella di non avere un supermercato della musica dove vendere di tutto, ma di creare un negozio di solo vinile, non perché odiassi il cd visto che in fondo siamo cresciuti con questo supporto, ma scegliendo il vinile ed un certo tipo di artisti e musiche da vendere, ho voluto dare una reale impronta a Sonatine Dischi come negozio indipendente. Sono stato un po’ lungimirante visto che nel 2013 il vinile non era stato ancora rivalutato ne si pensava che lo potesse essere a breve, anche perché solo le piccole etichette continuavano a stamparlo, mentre le grandi labels lo avevano dismesso quasi totalmente. Ora a distanza di anni il mercato del vinile si è espanso per cui chi lo cura con attenzione ne trae beneficio”.
Hai anche una politica particolare per quello che riguarda i cd che sono quasi esclusivamente rivolti ai giovanissimi, e che tu offri a prezzi davvero stracciati, quasi che volessi far crescere in loro la passione del collezionismo.
“Io vendo solo cd di catalogo e non quelli nuovi per scelta, perché oggi lo compri a 16 euro tra un mese il prezzo scende a 9,90 e tra un anno a 5-6 euro. Per questo vendo solo cd di catalogo nuovi ma che il cliente non paga mai più di 6 euro. La mia politica è quella di offrire ai clienti meno facoltosi la possibilità di ascoltare i dischi su supporto originale e di diventare man mano anche un collezionista. Importante che u ragazzo compri un cd a 5 euro e lo faccia suo per poi tornare e scoprire altra musica con acquisti successivi ma che non incidono sul suo piccolo bilancio settimanale o mensile che sia. La mia scelta seppure non paghi a livello economico paga a livello di visibilità e conoscenza e diffusione del marchio Sonatine Dischi”.
In questo periodo difficile tutto il settore che ruota intorno alla musica, ma alla cultura in genere, appare maggiormente penalizzato, anche perché non è apparso mai nell’agenda del governo che naturalmente ha cose più essenziali cui rivolgere l’attenzione, ma resta un fatto che di musica e musicisti non si parla mai, così come di teatro, cinema ecc. tutti aspetti che migliorano la qualità della vita di ciascuno di noi.
Uono scorcio del negozio

“Soprattutto del mondo della musica e di quello dei dischi. I libri in fondo hanno già un regime fiscale favorevole con l’Iva al 4% ed in alcuni casi anche assolta, mentre se vendi un disco devi applicare l’aliquota del 22%, ma al di là di questo aspetto e lungi da me di muovere una critica al Governo che sta affrontando un compito gravoso epocale, ma è un dato di fatto che la musica non sia un campo d’interesse per loro. A mò di esempio ti racconto un aneddoto emerso da un mio colloquio con un distributore che opera nel nord Italia, che aveva chiesto quali fossero i codici Ateco che potevano riaprire le attività, per poi scoprire che non esistono quelli per i negozi di dischi visto che la musica è catalogata nelle videoteche. Ora da quanti anni non esistono più le videoteche? 10-15 anni? Ecco così spiegato perché la musica non esiste nell’agenda del Governo. Ma non sono le regole che potranno farci risalire la china, ma solo il lavoro e l’impegno in esso potrà servire a farci tornare alla normalità”.
Tu non sei solo un commerciante di musica ma soprattutto un appassionato che non smette mai di aggiornarsi anche attraverso la partecipazione ai concerti degli artisti preferiti, così come di quelli che si affacciano nel mercato. Che previsioni fai sulla ripresa della musica dal vivo?
“Di sicuro non ci andremo indossando le mascherine. Credo ci vogli tantissimo tempo perché credo che quello della musica sia uno dei settori di maggiore aggregamento di persone dove è quasi impossibile rispettare distanze di sicurezza. Andare a vedere un concerto ed emozionarsi ascoltando la musica dal vivo credo sia basilare per fare crescere la passione. L’acquisto dei dischi deve avvenire in un secondo momento, io preferisco fare così anche se il mio ragionamento può sembrare atipico. L’emergenza sanitaria non consentirà a breve di tornare in un piccolo club oppure in una grande arena per assistere ad un concerto, credo che debba arrivare prima la scoperta di un vaccino o la natura che fa il suo corso e debella il virus facendoci tornare ad una vita normale, cosa che a livello psicologico sarà dura da affrontare”.
Come ha reagito la tua clientela alla riapertura del negozio dopo questi lunghi mesi di stop?
“Da quando ho comunicato la riapertura del negozio, i fedelissimi si sono presentati subito a sostenermi con i loro acquisti, tornando a frequentare online la bottega perché hanno capito benissimo il momento attraversato”.
In chiusura ci racconti brevemente per chi non ti conoscesse cosa proponi in vendita nel tuo negozio? 
“Fondamentalmente sono un appassionato di rock e nel mio negozio tratto esclusivamente i sottogeneri del rock indipendente senza far mancare comunque i classici del genere. Non tratto musica commerciale e neanche tutti i generi ma solo indie, alternative, garage, rock’n’roll, un po’ di jazz ed elettronica, su vinile sia nuovo che di catalogo, oltre che usato e rarità come le prime stampe d’annata anche costose che espongo nel muro della passione (quello alle sue spalle nella foto n.d.i.). Naturalmente un po’ tutte le produzioni delle etichette indipendenti di ieri e di oggi”.




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