Recensione Nuju - Urban Box (MK Records/Audioglobe)



Giunti al quarto capitolo della loro discografia, i Nuju provano a tracciare un nuovo percorso che porti verso una maturità artistica ancora in itinere, ma facilmente raggiungibile. Dopo tre album legati da un filo conduttore comune, questo "Urban Box" rappresenta, a detta della band, il secondo capitolo della discografia visto che si discosta apparentemente da tutto ciò che l'ha preceduto. Di certo nel nuovo lavoro prodotto in collaborazione con Andrea Rovacchi, si può notare un notevole cambio di registro musicale cercando di affrancarsi dall'urban folk degli esordi, per avvicinarsi ad un cantautorato rock sicuramente più nelle corde dei musicisti. L'esperimento pare riuscire in larga parte, soprattutto perché si tiene molto a bada la "patchanka" e si è riusciti a dosare sapientemente suoni elettrici e acustici mostrando un lato pop decisamente accattivante. Non sempre i testi si rivelano efficaci ("Caffè") così come il cantato un tantino troppo derivativo ma sono piccoli incidenti del percorso di crescita che non inficiano un prodotto che si poggia su buone canzoni ("Monociclo Rosso", "Tempi Moderni", "Cani Malati" "Regalami") dalle quali ripartire per definire meglio i contorni di un percorso musicale di qualità facilmente raggiungibile.

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