09.05.2014 – 09.05.2015 Un anno senza Sotterranei Pop



Con le note diVortexSurfer” dei Motorpsycho si chiudeva un anno fa la mia esperienza lavorativa ai microfoni di RLB, storica emittente privata della radiofonia calabrese. Ad un anno di distanza eccomi a tracciare un bilancio di un anno senza Sotterranei Pop e senza “fare la radio” e dei quasi diciotto trascorsi, sera dopo sera, dietro un microfono a proporre la musica, le parole e la vita artistica dei musicisti della scena rock underground italiana ed internazionale. In questo lungo anno mi sono chiesto più volte quanto mi manca stare dietro un microfono. Forse neanche più di tanto, di certo non quanto mi mancano le migliaia di euro di retribuzione che ancora non sono riuscito a riscuotere e che il nuovo proprietario dell’emittente trattiene indebitamente da 12 lunghi mesi, ignorando quanto quei soldi rappresentino il minimo compenso di anni di sacrifici quotidiani, di ore strappate alla famiglia e messe al servizio della crescita della radio e della sua notorietà a livello nazionale. Ma questo il signor Camillo Tripicchio non potrà mai capirlo, visto che il suo lavoro è improntato sulla furbizia, anziché sul riconoscimento del lavoro svolto con serietà, passione e dedizione. Io aspetto un segnale che mi faccia cambiare opinione sulla sua correttezza, sperando che a breve si avvicini alla mia. Dei diritti negati ai lavoratori di RLB non se ne è occupato nessun sindacato, ne tanto meno l’Ordine dei Giornalisti, non ci sono state campagne di indignazione degli ascoltatori, ma solo l'affetto di molti di essi, anche perché ognuno di noi ha vissuto il suo “problema” a livello personale.
Ma questi discorsi non dovrebbero interessarvi più di tanto. Di certo posso dire che in questo anno trascorso più che andare dietro al microfono quello che mi manca veramente è proporre al pubblico radiofonico, musiche che solitamente è difficilissimo ascoltare per radio e che con caparbietà ed un minimo di presunzione, ho dimostrato che potessero “funzionare” anche su di una classica radio commerciale. Sinceramente sono molto più dispiaciuto di non aver potuto mai mandare in onda brani del bellissimo “Beggar Town” dei Cheap Wine, così come quelli dei finlandesi The Empire Strikes e del loro energetico “1983” così come quel gioiello di “Protestantesima” di Umberto Maria Giardini o degli australiani The Dark Clouds appena giunto sul mio desk e di cui scriverò a breve su queste pagine. E potrei continuare all’infinito citando i Verdena come i Gang o i Sycamore Age accanto al ritorno sulle scene di nomi mitici come quello di Radio BirdmanSonics o delle Sleater Kinney delle nuove produzioni della scena calabrese, che sta vivendo un bel periodo di rinascita. Di certo con la chiusura di Sotterranei Pop più che una voce o un programma radiofonico spento, posso in tutta onestà e con orgoglio dire, che è sparita una piccola isola di libertà per chi ancora produce musica con passione e dedizione e che merita quella visibilità negata dalla omologazione che impera nel panorama radiofonico nazionale. In quasi diciotto anni di attività ad RLB ho dato non solo la mia competenza musicale, l’esperienza giornalistica maturata in ambito sportivo, politico, culturale e di questo andrò sempre fiero, perché nel mio piccolo ho contribuito a rendere ancora più grande quella che è stata una delle più migliori radio private calabresi, e che oggi sembra tornata indietro anni luce, nell’anonimato di uno scimmiottamento dei grandi network che giorno dopo giorno finiranno per uccidere la radiofonia locale, che solo diversificando la loro proposta e radicandosi ancora di più al territorio, possono sperare di sopravvivere.

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