Recensione - RossoBlues canto blues di cosentini erranti - Teatro Comunale Rovito (CS) - 29.05.2015

Metti un attore (Pasquale Anselmo) di chiara fama nazionale e non solo, aggiungi un cantautore (Antonello Anzani) di peso e non solo metaforicamente, aggiungi un duo di musicisti di grande spessore (Carlo Cimino e Roberto Cortese) accompagnati da una affascinante chanteuse (Carina Minervini), due ospiti di grande livello come il re delle percussioni Leon ‘pantarei’ Vulpitta,  ed il  re-mida del sold out (Nunzio Scalercio), e ti trovi tra le mani uno spettacolo dal successo assicurato. Sarebbe bastato questo per riempire il Teatro Comunale di Rovito, ma i novelli blues brothers in salsa bruzia Anselmo/Anzani, hanno messo la loro arte al servizio della scrittura di undici autori cosentini, dando così corpo a RossoBlues canto di cosentini erranti, vissuto nella doppia accezione: viaggiatori e gente che sbaglia.
i protagonisti sul palco (Foto Vincenzo 'Guru' Iaconianni)
Due ore di un viaggio dentro l’anima di una città ricco di poesia, amore, colore, immaginazione, realtà e finzione, risate e momenti struggenti, in cui l’idea del viaggio, reale o metafora che fosse, legava con un filo unico tutti i passaggi. “Il blues  è l’amore che ci sorprende, la passione per la quale si vive, che ci fa indignare, incazzare, partecipare nonostante la delusione.(…) Il blues è il coraggio di andare avanti (…), si vince e si perde ma ci si rialza sempre: questo è il Blues, poi dodici battute, te accordi ed una manciata di parole”. Questo l’incipit di uno spettacolo che ha tenuto con il fiato sospeso il pubblico, dal primo all’ultimo, in un crescendo di emozioni sottolineate dalle canzoni di Anzani e dalla maestria interpretativa di Anselmo che ha dato corpo alla poetica di grandi cosentini che oggi non ci sono più come Gianfranco Aloe, Totonno Chiappetta e Enzo Costabile, e tanti nomi di oggi che tengono alta la tradizione della letteratura bruzia (Crocco, Dalena, Dionesalvi, Scalercio)  ciascuno secondo la propria specificità. Uno spettacolo impreziosito da una scenografia calda ideata da Francesca Florio, presente anche in veste di autrice, che ha allestito il palco partendo dal concetto di recupero da una “discarica culturale” e che sembrava accogliere il pubblico in una piccola soffitta piena di ricordi e oggetti del passato, nella quale raccogliersi in un rapito silenzio ad ascoltare le storie pensate dai cosentini erranti.
Autori ed interpreti (foto Vincenzo 'Guru' Iaconianni)
Blues come condizione dell’anima che va alla ricerca di chi ha tanti sud dentro di se e da chi non ce l’avrà mai. Da chi guarda la città con gli occhi della “straniera” ché ha dimenticato la sua, di chi viaggia metaforicamente o realmente, seguendo istinto o passione. L’interpretazione di Anselmo cambia camaleonticamente di brano in brano, catalizzando l’attenzione di un pubblico in religioso silenzio, che si scioglie solo davanti ai blues musicali di Anzani, alla maestria di Leon Pantarei capace di trarre mille suoni diversi dalle sue percussioni, alla presenza discreta di una band che suggella ogni passaggio musicale dello spettacolo. Si ride di gusto con i Fratelli Pisciatù di Dionesalvi e con quel mostro di bravura di Nunzio Scalercio che ripropone uno dei suoi innumerevoli cavalli di battaglia (Little lotta insieme a noi), ma anche con la giovanissima e bravissima Cristina Rizzuti che mette in versi uno dei tanti tratti distintivi della cosentinità: ‘A cumbidenza, e che mostra un potenziale da tenere d’occhio nei mesi a venire. Le donne hanno una parte dominante in questo spettacolo, scovate nelle pieghe della cosentinità, e che rappresentano una vera scoperta, come nel caso di Angela Potente che speriamo fissi a breve su carta o su altro mezzo i suoi scritti. Uno spettacolo ideato e rappresentato con il cuore, che ha trovato nella scrittura collettiva una chiave di espressione particolarmente riuscita, e che nella bravura dei suoi ideatori ed interpreti, ha saputo catalizzare un meritato successo. Eliseno Sposato


Testi di:
Il blues (Antonello Anzani)
Ulysses's salt blues - song
I miei sud (Matteo Dalena)
Senza sud (Sergio Crocco)
Rimorsi (Gianfranco Aloe)
Giù nella stiva - song
L'impronta della città (Alessia Truzzolillo)
Un giorno perfetto - song
Il viaggiatore (Enzo Costabile)
Perché se fosse (Enzo Costabile)
L'agguato (Enzo Costabile)
La terra dei misteri - song
Trieste, il rock e tu (Eliseno Sposato)
Fratelli Pisciatù (Claudio Dionesalvi)
Musica vecchia, musica nova (Totonno Chiappetta)
'A papareddra blues - song
Rossoblues (Antonello Anzani)
Little lotta insieme a noi (Nunzio Scalercio)
Ogni mattina lo stesso giro (Francesca Florio)
Oggi un caffè non basta - song
Partire (Angela Potente)
'A cumbidenza (Cristina Rizzuti)
Un vecchio blues (Angela Potente)
Merry Christmas – song
Intervallati e legati dai "Dialoghi di Jo&Claire"  (Angela Potente)
All songs by Antonello Anzani
Interpreti:
Pasquale Anselmo – voce recitante
Antonello Anzani – voce, chitarre
Carina Minervini - voce
Carlo Cimino – basso
Roberto Cortese – chitarre
Leon ‘Pantarei’ Vulpitta – percussioni
Nunzio Scalercio – voce recitante

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