Pierpaolo Mazzulla – Echi Lontani (Edera Label & Management, 2013)



Potremmo dire che il vecchio adagio che recita: “chi la dura la vince”  mai come in questo caso può essere usato a giusta ragione, visto il recente approdo di Pierpaolo Mazzulla in un festival prestigioso come il Musicultura di Recanati, che ha scelto il suo ultimo lavoro “Echi Lontani” per inserirlo tra i dischi in concorso nell’edizione 2015. Non sapendo ancora come andrà a finire, l’approdo in finale rappresenta per il cantante cosentino ed il suo compagno di viaggio Andrea Orlando autore, discografico, manager e compagno di vita artistica, praticamente dagli esordi con la band Stati di Tensione, un giusto riconoscimento alla sostanza di un lavoro affinato nel corso degli anni, così come l’alchimia che oramai lega indissolubilmente i due. Di questo disco non mi ero mai soffermato a scriverne in maniera critica, sebbene abbia ricevuto molto spazio nella versione radiofonica di questo blog, anche attraverso una lunga intervista che potete riascoltare seguendo questo link. Riprendere l’ascolto di “Echi Lontani” a distanza di due anni dalla sua pubblicazione, ha prodotto sensazioni maggiormente positive portandomi a riflettere come la qualità della scrittura del duo Mazzulla/Orlando sia notevolmente cresciuta nel corso degli anni, ed in particolar modo rispetto al precedente “Visionario” pubblicato ancora con lo pseudonimo di Comma. Ci troviamo davanti ad un ottimo esempio di pop music, anzi azzardiamo musica leggera di grande qualità, dove la raffinatezza dei suoni, unita a melodie estremamente accattivanti, si completa con dei testi veramente di spessore, che rifuggono la pesantezza di certo cantautorato sia antico che moderno. È così che vanno scritte le “canzoni per tutti”, non solo rispettandone i parametri compositivi, ma arricchendoli di personalità. Esempio lampante di questa tesi può essere ritrovata nel brano “Snob Rock” in cui refrain e melodia accattivante, sostengono un’invettiva verso tutti coloro che ascoltano con superficialità la musica. Un disco che mostra la bravura nel cantare di Mazzulla, uno che non ha mai rinunciato a studiare e che proprio attraverso il duro lavoro è riuscito a raggiungere una timbrica molto personale allontanandosi dal  modello Mango  dei primi tempi. Accanto a questo è da segnalare quanto “Echi Lontani” sia un disco molto ben suonato ed arrangiato, cosa questa che riesce a mette in risalto la struttura di canzoni di qualità come la title track o, “Cattivi Pensieri” o “Chi Vorresti Eliminare” e “Non è mai troppo tardi”. Un disco totalmente autoprodotto dal visto artistico che aggiunge valore all’idea iniziale di realizzare un disco solare, nonostante i tempi di crisi e precarietà del lavoro raccontati molto bene in brani come “Ma che fine ho fatto” e “L’amore ai Tempi della Crisi”. E visto come regge bene il trascorrere del tempo possiamo, rubando una frase scritta a piè di pagina sul sito ufficiale, dire che Echi Lontani rappresenta un deciso passo in avanti perché “è un dovere morale continuare a sognare”.

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