Recensione Federico Cimini - Pereira (MK Records)



Dopo l'ottima accoglienza ricevuta dal suo disco d'esordio “L’importanza di chiamarsi Michele” pubblicato nel sempre da MKRecords nel 2013, Federico Cimini si trova nella scomoda posizione di confermarsi con il secondo disco e, se possibile, provare a fare un deciso passo in avanti, staccandosi dai riferimenti che inevitabili che lo paragonarono a Rino Gaetano. Il giovanissimo cantautore calabrese ha così deciso di investire tutto se stesso in questo "Pereira" affidando la direzione artistica musicale alla sensibilità di Mirko Onofrio e la produzione ad un nome di peso della scena indie italiana, come Andrea Rovacchi, nel cui studio hanno preso forma queste nuove undici canzoni. Il risultato è un pregevole esempio di pop  music all'italiana, moderno ma solidamente ancorato nella tradizione della canzone d'autore più leggera, quella di Gaetano naturalmente ma non solo. Aperto dalla filastrocca "Bianca" con il suo ritornello irresistibilmente zuccheroso che si fissa indelebilmente in testa, il disco ripete questo schema in altre canzoni come ad esempio "Stella Cadente"  oppure in "Bruno l'erede di Pino" brano destinato ad essere citato a iosa nei mesi a venire per il gioco della citazione di nomi di colleghi più noti del mondo indie legati tra di loro nelle strofe finali, con un risultato tanto divertente quanto efficace.  La mano direttiva di Onofrio spinge le canzoni di Cimini decisamente verso una direzione diversa rispetto all'esordio, aiutato anche da una scrittura letteraria enormemente cresciuta. Basta ascoltare o soltanto leggere i testi di canzoni come quella che dà il titolo al disco, oppure "Pelleliscia" ed il suo opinionista pronto a farti una "lezione di vita sulla pelle, quella liscia delle poltrone". Ed ancora "L'Assassino" con i suoi echi di Samuele Bersani e la storia d'amore di "Maria" che cammina parallela a quella del nostro paese dal dopoguerra ad oggi, e che non finisce mai, neanche ora che rimane al protagonista solo una fotografia da baciare. In definitiva un disco da promuovere certamente e che lascia positivi spiragli di crescita in un prossimo futuro. Il disco esce il prossimo 26 maggio

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