Il Rock Australiano del 2023 in 20 album (+1) e 10 singoli/EP
Non sono più i tempi felici degli anni ‘80/’90
durante i quali il rock australiano aveva grande visibilità sulle riviste
musicali di casa nostra che, abbinate ad un ottimo servizio di import,
mettevano alla portata di una grande fetta di appassionati artisti e musiche di
grande spessore che hanno stabilmente occupato pagine importanti della storia
del rock.
Oggi la scena Aussie è altrettanto viva e pregnante
di ottimi musicisti che sfornano dischi di qualità, ma la visibilità che
ottengono sul nostro territorio è molto limitata vuoi per la difficile
reperibilità dei dischi, nonostante la facilità di accesso attraverso le
piattaforme di streaming, e per il poco spazio che gli appassionati giornalisti
italiani, ridotti oramai ad un esiguo numero di “carbonari” che non vogliono
arrendersi e riescono a piazzare qua e là qualche recensione.
Personalmente continuo ancora oggi a seguire con
attenzione quello che succede nel lontanissimo continente oceanico, portando a
casa ogni anno tanti bei dischi che accompagnano le mie giornate con ascolti
sempre soddisfacenti.
Quello che segue è il mio personale best of
riservato alla musica australiana del 2023 appena trascorso, magari non proprio
esaustivo di tutto quello prodotto ma di certo scelto con la cura
dell’appassionato che mi reputo di essere.
ALBUM FUORI CATEGORIA
DIED PRETTY – LIVE (Citadel Records) Nella
discografia dei Died Pretty mancava un album che catturasse tutta l’energia che
la formazione riversava nelle esibizioni dal vivo e a sopperire a questa
mancanza arriva nel 2023, un po’ a sorpresa, questo “Live” pubblicato dalla loro
etichetta degli esordi, la Citadel Records del mitico John Needham.
L’occasione per la registrazione di questo album avvenuta, al Forum Theatre di
Melbourne, arriva quando la band si è riformata per suonare una serie di
concerti in tutta l’Australia come parte della serie “Don’t Look Back” (che
comprendeva anche i Sonic Youth che eseguivano tutto “Daydream Nation” e gli
Scientists che riproponevano per intero “Blood Red River”), in cui veniva
suonato per intero “Doughboy Hollow” più qualche vecchio brano del passato.
Una registrazione che è rimasta tesoro nascosto per ben lunghi quindici anni e
che ha visto la luce poco tempo prima che un male incurabile si portasse via
per sempre Ron S. Peno, una delle voci
ed autore tra i più importanti della golden age del rock Australiano.
CLASSIFICA ALBUM
1.
1. C.O.F.F.I.N. – Australia Stops (Damaged Records)
Giunti al quinto album in quasi vent’anni di carriera, i C.O.F.F.I.N. hanno smussato leggermente le loro asperità, mettendo in fila una serie di brani dove melodia, chitarre ad alta energia e testi di spessore che indagano sulla società, la cultura, l'arte, la politica e il progresso australiani, si fondono per dare corpo ad un album di grande spessore.
2. LAST QUOKKA – Red Dirt (Stock Records/Tuff Cuff Records) I Last Quokka arrivano da Perth, e con il loro terzo album, fanno ancora centro. Red Dirt, contiene dieci tracce di furioso punk rock politico dalla città più isolata del pianeta. Red Dirt è una riflessione sul paese, sulla politica e sulla natura. Descrive l'Australia come un luogo contemporaneamente pieno di bellezza e meraviglia, ma anche avvelenato da corruzione, razzismo e avidità.
3. CIVIC – Taken By Force (Cooking Vinyl Australia/ATO Records) Dopo l’ottimo disco d’esordio “Future Forecast” del 2021 i Civic si confermano con un disco che soddisfa appieno le aspettative. In questo nuovo disco, prodotto da Rob Younger, il quartetto di Melbourne mette in fila una serie di brani che camminano nel solco della tradizione Aussierock, sicuramente influenzati da Radio Birdman, Celibate Rifles e The New Christs.
4. DOE ST. – Stepping Stones (Legless) Ad un anno di distanza dall’ottimo disco d’esordio il quartetto di Rye conferma appieno l’eccellenza della sua proposta musicale. Sebbene si scosti un po’ dall’asse Feelies/Pavement più marcato nel disco d’esordio, “Stepping Stones” mantiene un deciso tratto melodico che stempera le asprezze musicali e che viene in alcune parti sublimato quando la chitarrista ritmica Sharni Paris raddoppia le parti vocali di pertinenza di Tom Duell.
5. STEPMOTHER – Planet Brutalicon (Legless) Album d’esordio per questo trio di Melbourne arrivato ad infoltire il granitico catalogo della Legless. Il suono di questo disco è riferibile al proto-punk di Stooges/MC5 non disdegnando di debordare verso un hard-rock di qualità.
6. BAD//DREEMS – Hoo Ha! (Farmer & The Owl/BMG) Quarto album in studio per questa guitar band di Adelaide, che mostra forti legami con il rock australiano degli anni 70/80, ma anche con il suono di celebrate band statunitensi come Wipers/Devo e Television, ma non senza spunti di originalità.
7. PRIVATE FUNCTION – 370HSSV 0773H (Still On Top Records/ZeroZero1) Giunti al terzo album, il quintetto di Melbourne continua a proporre un classico punk rock classico con un album infarcito di brani velocissimi tra i quali spicca una personalissima versione di “Yellow”, super classico dei Coldplay.
8. PRIVATE WIVES – Bad Taste (Farmer & The Owl) Potentissimo trio di riot girls nate nella scena punk di Wollongong, il trio offre riff duri e arrabbiati, voci di gruppo urlanti e parole ossessionanti che nelle loro canzoni non tralasciano nessuna informazione importante per raggiungere l’obiettivo di essere una voce per le giovani donne come loro. Canzoni di tradimento, di rottura di cicli tossici e di denuncia di problemi che affrontano a viso aperto, con l'obiettivo di dare ai giovani la possibilità di prendere gli squilibri di potere e di rimodellarli, alterando il ciclo della tossicità e creando un ambiente favorevole al cambiamento, le Private Wives sono impavide e senza paura.
9. THE TOADS – In The Wilderness (ANTI FADE Records) Album d’esordio per questo quartetto che esplora strade decisamente diverse dal classico suono associato al rock australiano, preferendo riferimenti più diretti al post punk britannico con sonorità molto articolate.
10. THE CRISPS – The Crisps (Vi-Nyl Records) I Crisps sono un supergruppo proveniente dall'inner west di Sydney, composto da musicisti che hanno suonato in formazioni storiche come The Johnnys e The New Christs, Doomfoxx e degli Orange County, continuando a suonare un ottimo garage rock ad alta energia, con spiccata sensibilità pop.
11. BODY TYPE – Expired Candy (Poison City Records) Giunte al secondo album le Body Type confezionano un altro gioiellino di album ricco di canzoni calibrate su di un accattivante indie pop. Expired Candy è un disco entusiasmante, più elastico e tentacolare del loro debutto. Presenta riflessioni crude sulla vita australiana e contemplazioni sul dolore e la lotta generazionale. È un album che si muove tra tempo e luogo, con le canzoni che hanno catturato la cupa banalità, e anche gioiosa semplicità, della vita australiana attraverso gli anni, attraverso le loro vite, e anche delle loro madri e nonne e delle donne che le hanno precedute.
12. BLONDE REVOLVER – God Girls Go To Heaven Bad Girls Go To Everywhere (Rack Off Records) Altro gruppo tutto al femminile composto da sei ragazze provenienti da altrettante band della scena australiana che in questo nuovo progetto che in origine era nato per divertimento e per essere una cover band dei BLONDIE, ma poi evolutesi suonando un punk australiano semplice e diretto, con una punta di post-punk grazie a un synth sempre presente che fornisce un sottofondo sinistro: sembra un mix di Amyl And The Sniffers e dei Lost Sounds.
13. HARD-ONS – Ripper ’23 !2 Original Hits Sulla scia del successo pazzesco del loro ultimo album - "I'm Sorry Sir, That Riff's Been Taken", numero 4 della classifica ARIA del 2021 - gli Hard-Ons, gli hanno dato seguito "Ripper '23" - il loro 14° album in studio – che è il primo realizzato dalla nuova formazione. comprendente Tim Rogers. Ripper '23 è da avvicinare ai grandi classicia Hard-Ons, l'album è un disco da scoprire perché mette in evidenza la versatilità stilistica del gruppo. Dall'attacco punk del primo singolo "Apartment For Two" al riffing da urlo di "In Falls Everything", il disco è costellato di grandi ganci e di una potenza sonora prorompente.
14. RVG – Brain Worms (Fire Records/Ivy League) Il terzo album del quartetto capitanato da Romy Vager conferma quanto di buono espresso nei precedenti due album, sebbene manchi l’elemento sorpresa che li aveva contraddistinti e per questo Brain Worms appare un po’ meno brillante. Ma ci troviamo davanti ad un gruppo solido che ha oramai spiccato il volo verso la visibilità internazionale.
15. TEEN ANGST – Barn Suor (Self Relesaed) Disco d’esordio per questo quartetto proveniente da Perth che si definiscono progenitori del genere ”anti-social pop”. Più semplicemente si tratta di un disco suonato in chiave lo-fi con buone melodie e testi che subiscono l’effetto pandemico, visto che esplorano la sensazione di essere chiusi in casa, volenti o nolenti, un sentimento comprensibile in quest'epoca.
16. TEE VEE REPAIRMAN – What’s On TV (Total Punk/Computer Human Records) Dietro lo pseudonimo di Tee Vee Repairman, si cela Ishka Edmeades, musicista coinvolto in diversi progetti musicali (Satanic Togas, Set-Top Box, Research Reactor Corporation, Mainframe e Gee Tee) nonché fondatore di Warttmann Inc., etichetta indipendente attiva nei circuiti sotterranei di Sydney dal 2017. Dopo l’Ep pubblicato lo scorso anno, arriva al primo album sulla lunga distanza in cui schiera una serie di efficaci brani che hanno chiari riferimenti nel power-pop ricche di bubblegum melodies. La schiettezza dei testi si scontra con melodie effervescenti della musica, dalle carezze tra i versi e i ritornelli e dagli occasionali assoli di chitarra. Un esordio positivo.
17. DISPLAY HOMES - What If You're Right And They're Wrong (Erste Theke Trontäger) Altro interessante disco d’esordio per questa formazione che arriva dai sobborghi di Sidney e propone un disco crudo ma nitido, minimalista e ballabile. La loro sensibilità pop lo rende accessibile, mentre la loro inclinazione post-punk lo rende eccitante.
18. THE HOLY SOUL – Get Old! (Self Released) Un invito perentorio ad invecchiare è racchiuso in questo quinto album degli Holy Soul. Prodotti da Robin Hitchock che li definisce come un gruppo che “rientra in quella non-nicchia che è l'Art Rock: sono beatamente privi di genere, anche se si potrebbe tranquillamente dire che non sono musica pop”.
19. BLOWERS – BLOWN AGAIN (Chaputa! Records/Spooky Records) Secondo album per questo quartetto garage punk, grezzo e lo-fi, che suona brani velocissimi con testi dannatamente crudi, ironici e pieni di umorismo malato. Epigoni di artisti del calibro di Jay Retard, Wipers e Oblivians.
20. CHECKPOINT – Drift (Erste Theke Trontäger) Sembra quasi una consuetudine nella nuova scena australiana trovare band composte da musicisti che militano stabilmente in altre formazioni come nel caso dei Checkpoint. Da Naarm (Melbourne, Australia) arriva questa formazione che vede impegnati: Jordan dei Pinch Points, Miranda dei Dr Sure's Unusual Practice, Tom dei Gonzo and Dragnet, Amada dei Carpet Burn, Gutter Girls e Chris ed Erik degli Hobsons Bay Coast Guard. DRIFT è un disco senza riempitivi, con canzoni estremamente curate e orecchiabili che non rallenta mai, ha una solida grinta punk e la velocità e lo stile vanno a favore dell'album. Ogni brano ha una variazione sufficiente a tenere alta l’attenzione.
CLASSIFICA SINGOLI
1. CHIMERS – Generator/Tooth (Evil Tone Records) + Turn On The Lights/Closure (Self Released) Dopo il roboante disco d’esordio il duo di Wollongong si conferma, con questi due singoli, come una delle formazioni più esplosive che stanno emergendo in Australia. Chitarra e batteria suonate in un mix che fonde Fugazi e Hüsker Dü al meglio del rock australiano dell’epoca d’oro.
2. SPLIT SYSTEM – Split System (Legless) In attesa del secondo album che uscirà nel mese di febbraio, il supergruppo di casa Legless ha scaldato l’attesa dei fan con un singolo e due tracce digitali che preparano il terreno ad uno dei dischi più attesi dell’anno appena iniziato.
3. STREET SWEEPER – Street Sweeper (Legeless) Un altro bel colpo messo a segno dalla label di Rye che lancia con questo singolo una formazione molto promettente. High Energy Rock’n’roll composto e suonato come meglio non si potrebbe.
4. THE LEATHERMAN – Telephone/Tryin’ 2 4get (Legless) Altro singolo esplosivo emerso da casa Legless con potenti riffs hard rock innestati su diu un power pop incendiario cone bella voce femminile a smussarne le asperità.
5. POCKETWATCH – It’s Time EP (Self Released) I Pocketwatch, sono una giovanissima band affacciata sulla scena musicale di Sydney da appena un anno, e nel giro di pochi mesi sono diventati un "must" con i loro spettacoli contagiosi e pieni di energia. Il loro power-pop cattura lo spirito del 1977 e il punk melodico di The Clash e Jam, ma forse più di ogni altro riportano alla mente i fantastici Anastasia Screamed.
6. QUINQS – Quinqs EP (Goodby Boozy Digital) QINQS è l'unione follemente prodigiosa di Alec Tomas e Matt Rodrigues, entrambi coinvolti in band essenziali di Perth come Ghoulies, Kitchen People, Pensioner o M.S.O.L. In questo EP estremamente godibile miscelano Post-Punk, Avant-Garage and Weird-Wave Rock'n'Roll !!!
7. ROCKAFELLA – Devils Hand/On The Lam (Self Released) Dalla fertilissima scena di Wollongong NSW arrivano i Rockafella con il loro classico hard rock devoto ai Led Zeppelin. Questo singolo segna il ritorno sulle scene di questa band e promette bene per il futuro.
8. DRUGS IN SPORT – Nothing Is For Everyone (Outta Space Records) Con un album all’attivo pubblicato nel 2021, questa band di Newcastle conferma con questo EP quanto di buono era emerso nell’album “At Least We'll Always Have Rock n Roll to Fall Back On”. Suoni limpidi dove indie rock e power pop si fondono in maniera molto accattivante.
9. THE BRAKES - Dice God / Brand New Daddy (Legless) Rispetto a tutte le produzioni discografiche proposte dall’etichetta di Rye, The Brakes rappresentano un po’ un’anomalia, o meglio, quello che non ti aspetti da una label che sforna dischi di furioso rock’n’roll. In questo singolo di debutto invece si ascolta del buon rock n roll - mescolato con il twang delle colonne portanti della musica country.
10. ABORTED TORTOISE/GHOULIES – Euro Tour Split (Goodbye Boozy Digital) Per sostenere il tour europeo di ABORTED TORTOISE e GHOULIES di Perth, l’etichetta italiana ha pubblicato questo split single, diviso tra questi due ottimi rappresentanti della scena punk-garage australiana.
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