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Visualizzazione dei post da 2020

20 dischi e qualcos'altro per il 2020

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  1. STIFF RICHARDS – State Of Mind (Legless) – La segnalazione arrivata su Facebook dall’amico Matteo di Marcoberardino (sempre sia lodato) mi ha catapultato nel lato a me più congeniale dell’Aussie Rock, facendomi innamorare follemente sin dalle prime note di Going Dumb di questa band proveniente dai sobborghi di  Melbourne, che suona una moderna versione di punk rock per nulla revivalistica. Subito mi sono tuffato sul loro Bandcamp a recuperare i dischi precedenti, altamente energetici ed eccellenti, dei quali quest’ultimo rappresenta la summa. Dentro c’è un po’ di tutto: il rock australiano periodo fine anni’70/mid-eighties, echi di Fugazi, Wire, Celibate Rifles e tantissimo altro. Mezz’ora scarsa di musica per un disco che è una vera e propria bomba. 2. THE REFLECTORS – First Impression (Time For Action/Burger) Anche in questo caso si è trattato di amore a prima vista. Smanettando sempre su Bandcamp cercando un po’ di power-pop, mi sono imbattuto nel disco d’esordio di questo

Davide Tosches "Sulla Terra" (Private Stanze, 2020)

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  I dischi di Davide Tosches hanno sempre trovato posto nelle playlist serali di Sotterranei Pop, ritagliandosi uno spazio costante frutto dell’alta qualità compositiva che permeava “Dove L’Erba È Alta” (2009), “Il Lento Disgelo” (2012) e “Luci Della Città Distante” (2014). Dischi che seppure vadano inseriti nel filone del cantautorato più tradizionale, hanno sempre messo in evidenza un’anima rock seppure non sempre esplicita, ma che si intravedeva tra le pieghe delle canzoni che li componevano. A distanza di sei anni dall’ultimo lavoro Tosches ritorna sulle scene con  questo “Sulla Terra” che mette finalmente in primo piano quest’anima che lo accomuna a “colleghi” molto amati su questo blog come Umberto Maria Giardini/Moltheni, Paolo Benvegnù e Giancarlo Frigeri , e lo fa con una serie di canzoni che hanno come tema centrale l’amore, ma non solo quello canonico tra uomo e donna, ma quello più inebriante che lega l’autore con tutto il mondo che lo circonda inteso proprio come la n

Naftalinas - “Dieci Storie Sempre Al Limite Del Guaio” (Autoprodotto, 2020)

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Con Antonio Bucci avevamo incrociato le nostre strade ai tempi della sua militanza negli Pseudofonia , che tra il 2001 ed il 2004 pubblicarono due album ( Tapirulant  (Ludos 2001) e Piccole Vite Da Decifrare (UPR 2004) di pregevole fattura dove s’intersecavano pop e folk, rock ed elettronica con un filo conduttore a legare il tutto che era la tradizione della canzone d’autore italiana. Oggi lo ritrovo a capeggiare un progetto incentrato prevalentemente sul suono dell’ukulele, dove gli stilemi della canzone d’autore vengono sviluppati secondo una tradizione dallo swing leggero che da Fred Buscaglione porta a Sergio Caputo , passando attraverso l’influenza di altri grandi Big come Renato Carosone, Paolo Conte, Nicola Arigliano e Rino Gaetano. Su queste basi è nato il progetto dei Naftalinas che oltre al già citato Antonio Bucci comprende Davide Camilletti, Cesare Cortassa e Vincenzo Vona. I quattro provengono da precedenti esperienze musicali molo diverse e si sono conosciuti

Samsa Dilemma - "Everyday Struggle" (2020)

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  Una delle storture del mondo musicale moderno è quello di fare un uso massiccio della musica “liquida” in sede di promozione, giustificata per ridurre i costi da parte delle case discografiche e degli artisti, ma anche per raggiungere più velocemente gli addetti ai lavori. Capita così che tanti dischi si perdano nei meandri delle caselle email, oppure nelle cartelle del download del pc, dove finiscono per giacervi per mesi se non perdersi del tutto quando c’è bisogno di fare spazio negli hard disc. Questo è quello che è successo nel caso di  “Everyday Struggle”  secondo disco dei Samsa Dilemma , progetto di Riccardo Pro (Disagio, Mahatma Transistor, Pugaciov Sulla Luna) e Daniel Sartori , che in questa occasione è stato allargato in forma di quartetto con l’ingresso del batterista Fabrizio Keller e del bassista Fausto Postinghel , cui sono state aggiunte  le ottime collaborazioni di Vanessa Cremaschi al violino, Chiara Morstabilini alla viola e Paolo Trettel al flicorno. Dopo

The Beatersband - Vol. Due (Autoprodotto/Area Pirata)

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  I The Beatersband arrivano dalla provincia di Livorno e sono un trio di recente formazione che nell’arco di appena due anni ha già pubblicato un album   ( Vol. 1 ), un Ep di canzoni natalizie ( Black Christmas ) ed un sette pollici in vinile ( Love Songs ) propedeutici alla pubblicazione di questo secondo album da poco pubblicato in co produzione con Area Pirata . la formula scelta dai tre musicisti è alquanto semplice ed efficace: rielaborare in chiave punk/garage alcuni classici della musica degli anni ’50 e ’60 secondo una formula abbastanza gradevole all’ascolto che induca l’ascoltatore a superare il preconcetto negativo sulle cover band, introducendo un pizzico di originalità in un genere musicale dove risulta davvero difficile proporre qualcosa di mai ascoltato prima d’ora. Nelle otto cover di questo “Vol. Due” , la novità è rappresentata     dalla scelta di pescare alcuni brani che possiamo definire classici della canzone italiana come “Pugni Chiusi” dei Ribelli , “Datemi u

Mad Dogs - "We Are Ready To Testify" (Go Down Records, 2020)

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S e vi chiedessi d’indicare un a regione italiana particolarmente votata al rock’n’roll, probabilmente in pochi di voi indicherebbero le Marche. Eppure nella regione adriatica sono nati progetti di grande spessore musicale come il combat rock della Gang  dei fratelli Severini , quello totale dei magnifici e mai troppo osannati Cheap Wine dei fratelli Diamantini e per non andare troppo lontano nel tempo basta ricordare altri due nomi più ( Boohoos ) o meno conosciuti ( Loose ), che negli anni ottanta, i primi, e nei novanta i secondi, hanno dato lustro al garage di derivazione detroitiana con alterne fortune. In quest’ultimo decennio è emerso un altro nome che ha preso in mano lo scettro dell’hi-energy rock’n’roll e mantiene alto il vessillo del proto punk in maniera assolutamente genuina: i Mad Dogs di San Severino Marche. Benché attivi dal 2009 e dopo avere pubblicato un primo disco cantato in italiano, la band ha subito una significativa trasformazione assestandosi, dopo alcuni

The Ghiblis- Domino (Area Pirata, 2020)

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  Il secondo album dei piacentini The Ghiblis definisce, ove possibile, la loro cifra stilistica di estrema nicchia. Presentarsi infatti con un album interamente strumentale, non può che riscuotere successo soltanto tra chi ama il genere proposto, vale a dire un mix vibrante si surf music, lounge, twist e amore per le colonne sonore dei B-movie anni settanta italiani, riportate in auge da Quentin Tarantino nei suoi film più celebrati. “Domino” parte con un brano manifesto quale può definirsi “La Nana” : un misto di surf e swing che richiama la mente alle atmosfere degli anni sessanta, vissute nei locali alla moda delle più rinomate località turistiche italiane. Un po’ di influenze rock’n’roll fanno capolino nella successiva “La danza del toro” , mentre la title-track richiama alle colonne sonore citate in precedenza. In questo trittico iniziale di canzoni troviamo tutto il potenziale del quartetto, dominato dal suono del sax, che viene poi replicato nei brani successivi, a volte più

Dayglo Demons/Dayglo Demons (Autoprodotto/Area Pirata)

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  I l nome di Dario Troso ai più distratti potrebbe risultare totalmente sconosciuto, così come il moniker scelto per questo disco solista. Le cose cambiano se mettiamo sul piatto Gopher D nome eccellente della scena hip hop nazionale della prima ora visti i suoi trascorsi con posse di culto e anche successo come il Sud Spund System, l’Isola Posse All stars, i Sangue Misto che hanno scritto la storia di un genere musicale oggi abbastanza svilito. Anche i suoi album da solista andrebbero riscoperti se non altro per fare un confronto con quanto viene pubblicato oggi. Come molti di quei protagonisti dell’epoca, anche Dario/Gopher D è cresciuto a pane e punk/hardcore e a questo suo primo amore ritorna oggi con le 28 tracce contenute nell’omonimo Dayglo Demons che, come in un magico calderone, tritura tutte le sue influenze ed esperienze, suonando tutti gli strumenti in un folle, ma per molti versi ben ragionato, progetto da one man band nel quale è possibile trovare i Beastie Boys che vann

Recensione - Lisa Beat e I Bugiardi - Dal tramonto All'Alba (Area Pirata Records)

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Se volessimo trovare un germe rock tipicamente italiano, seppure comunque derivativo da quanto avveniva oltremanica a gli inizi degli anni sessanta, questo è sicuramente il Beat   che dopo un’epoca d’oro sviluppatasi tutta nei sixties, ha avuto diversi momenti di revival rimanendo vivo sino ai giorni nostri, seppure con pochissime band che seppure le mettessimo insieme, non riuscirebbero mai a ricreare una scena.  Eppure il Beat (o musica yé yé , come veniva chiamata allora) ebbe un forte impatto sul costume italiano grazie ai primi successi di Rita Pavone e Gianni Morandi , cui seguirono quelli di complessi come Camaleonti , Equipe 84 , I Ribelli, I Quelli, Caterina Caselli, i Rokes ecc. cui si affiancarono una miriade di gruppi più o meno dilettantistici che portarono a codificare il Beat come il primo vero movimento di pop music partito dal basso ed arrivato a dominare le classifiche di vendita dei dischi.  Un altro dei tratti dominanti, fu la commistione con il rock che portò mol

Recensione The Reflectors - First Impression (Time For Action Records/Burger Records)

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Quando qualcuno vi dice che il rock è morto, e che niente potrà più sorprendervi in un disco suonato prevalentemente con le chitarre, può anche avere un fondo di verità, ma di certo è qualcuno che ha smesso di cercare con curiosità di farsi sorprendere dall’ardore giovanile di qualche gruppo di ragazzi che, sparsi in giro per il mondo, continua a fare la cosa giusta: scrivere belle canzoni e nulla più.  Così se appartenete alla schiera di quelli che cercano un nuovo capolavoro capace di cambiare il corso della musica che più amiamo, o un nuovo poeta che possa toccarvi le corde più profonde del vostro animo, potete passare oltre, perché non è questo il caso.  Se invece cercate qualcosa da sparare a tutto volume nelle casse dello stereo o negli air pods di ultima generazione e che sia capace di farvi urlare a squarciagola i testi di ogni singolo brano con la spensieratezza degli anni della gioventù, ahimè quella sì andata via da tempo, almeno per il sottoscritto,  allora “First Impressio

Recensione - The SmoKing Bones: "Down To The High" / "Burning Love" (Area Pirata Records)

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La via italiana all’ hi-energy rock’n’roll, si arricchisce di un nuovo capitolo, visto che da poche settimane è disponibile via Area Pirata Records , un nuovo singolo di The Smoking Bones . La band che abbiamo iniziato ad apprezzare sin dall’Ep d’esordio “Moods” pubblicato nel 2017 e che successivamente ha pubblicato un album vero e proprio, “Authorize Yourself” che ne ha ben delineato i contorni di un suono sospeso tra hard di matrice seventies e punk. Dopo un cambio di line-up avvenuto a settembre del 2018, questo singolo rappresenta il primo passo ufficiale con il nuovo cantante.   "Down To The High" / "Burning Love" è un piccolo concentrato di rock’n’roll stradaiolo che riconosce le sue radici nella Detroit proto punk e che ha fatto proseliti un po’ ovunque nel mondo dalla Scandinavia all’Australia, dalla Francia all’Italia. Sul lato A è presente l’inedito “Down To The High” brano dall’incedere hard ipnotico, che porta all’esplosione di riffs e cori particola

Leadfinger: Friday night heroes, stories of (extra) ordinary Aussie-rock

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After the great wave of visibility during the second half of the eighties, thanks to the record productions of groups such as Celibate Rifles, The Scientists, Midnight Oil, Died Pretty, Hoodoo Gurus, The Triffids, Moffs, The Stems, The New Christs, Hard- Ons, Beasts of Bourbon and many others, Australian rock has experienced years of partial oblivion, no longer being attractive to specialized critics, if not through a few die-hard Aussie-rock fans. Yet in all these years there have been examples of productions including some historical formations of the first hour, such as the glorious Radio Birdma n or The Saints; Nick Cave became a world-renowned artist; and there are many of the second wave that have held high the flag of kangaroo-land rock: waiting for a new wave, in the new millennium, today named after bands such as The Chats , RVG , Rolling Blackouts Coastal Feve r, Primo! – all of them and former Stem’s Dom Mariani Datura 4 released really interesting records in recent