Mad Rollers - Dog Eat 7"+ Get Maid reissue (Time To Kill Records, 2023)
Pubblicato su Freakout Magazine il 28/09/2023
Una ristampa del disco d’esordio ed un singolo nuovo
di zecca, unitamente ad un esteso tour tra Germania ed Italia, segnano il
ritorno dei Mad Rollers.
Sia il singolo “Dog Meat” che la ristampa di “Get
Mad” escono per la Time To Kill Records ed è la prima volta che il quintetto
romano si affida ad una label italiana per pubblicare la propria musica.
“Dog Meat” esce in due distinte versioni con il
sette pollici in vinile clear o nero e contiene due canzoni estremamente
accattivanti, che continuano a battere i classici territori del glam rock. “Dog
Meat” è caratterizzato da un efficace riff di chitarre che oltre a rendere
immediatamente riconoscibile il suono della band, si fissa immediatamente in
testa, quasi fosse una canzone arcinota.
Sul lato b troviamo “We Are Back” canzone che
strizza l’occhio ai migliori T-Rex sia nell’uso cadenzato delle chitarre che
nelle melodie vocali molto efficaci. Un ottimo preludio non solo per un album
futuro, ma anche per (ri)scoprire l’ottimo disco d’esordio.
Pubblicato originariamente nel 2021 da Contra Records (Germania) e Spaghetti Town Records (USA), “Get Mad” come già detto viene oggi ristampato dalla Time To Kill Records e a riascoltarlo oggi, mostra la stessa freschezza di allora mettendo in fila dieci canzoni, compresa una rilettura molto personale di “Bish Bash Bosh” hit dei Jook, ben scritte che seppure soffrano un po’ della somiglianza con i primi lavori dei Giuda, riescono dopo i ripetuti ascolti ad affrancarsi dall’ingombrante paragone con i concittadini. Un’affinità che non è solo dettata dal frequentare gli stessi territori sonori, quanto anche dall’essere stata registrata da quell’eccellenza che è Danilo Silvestri (Giuda, Human Race, Taxi, Alieni) che lo ha prodotto assieme al cantante Marco Di Napoli, con la supervisione di Tim Orchad.
“Get Mad” è un concentrato di bovver rock / glam
suonato in prevalenza ad alta velocità dove le linee melodiche rappresentano un
valore aggiunto per come riescono a dare una varietà all’album che spinge
l’ascoltatore non solo alla ricerca delle similitudini con le fonti
d’ispirazione (Giuda, Faz Waltz, Slade, Hector, Third World War, Jook), ma
anche a come i Mad Rollers riescano a distanziarsi dagli stessi.
Tra i brani migliori segnaliamo “I Trust Nobody”
all’epoca scelta, a giusta ragione, come singolo trainante del disco,
l’efficacissima title track, il rock’n’roll di “Keep Me Away”, la solidità di
“Red Light” e “Motherkilla”, i cori-killer “call and response” di “Another
Night” lo sconfinamento nel proto-punk di “Ukraine Girl”. In definitiva un
ottimo lavoro che non soffre affatto di quella patina derivativa che sembra
rivestirlo se gli si dà un ascolto distratto.
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