Edward Abbiati - To The Light (Appaloosa Records, 2023)
Pubblicato su Freakout Magazine il 08/12/2023
Il nome di Edward Abbiati continua ad essere abbastanza sconosciuto alla maggioranza dei fruitori del rock italiano, questo perché troppo spesso chi percorre le affascinanti strade di quel sottogenere che per semplicità chiameremo “Americana”, non sempre viene posto all’attenzione del pubblico per come meriterebbe.
Questo perché da sempre è più spendibile il nome che
cavalca la cresta dell’onda dell’hype del momento, a scapito di chi produce
dischi di “sostanza” dove la qualità musicale resta sempre elevata, uscita dopo
uscita. Questo è quello che il cantautore italo-inglese ha realizzato dapprima
con i Lowlands dal 2008 al 2016 (8 album all’attivo più diversi singoli
ed EP) e oggi che arriva al terzo capitolo del nuovo corso aperto con un disco
condiviso con l’ex Green On Red Chris Cacavas (“Me and The Devil”) e che oggi
approda al secondo disco da “vero solista”. Rispetto all’album precedente To
The Light (Appaloosa Records) è decisamente un disco diverso per via della
scelta di mettere in piedi un disco decisamente più elettrico e solare, se
vogliamo gioioso, che fa da contraltare a “Beat The Night” che era una
confessione a cuore aperto. Laddove le atmosfere erano essenzialmente acustiche
che potevano risultare oscure e dolorose come il Nebraska di Springsteen, ma
che essendo un po’ più suonate in chiave folk rock rispetto al capolavoro del
Boss, hanno cercato di esorcizzare il brutto periodo personale vissuto, che lo
aveva portato a fare un bilancio della sua vita, attraverso quelle dieci
canzoni, ma anche a guardare con ottimismo al futuro.
Un passaggio riuscito come si ascolta sin dalle
prime note di Three Chords & The Truth con i suoi echi di Waterboys
racconta del tempo perduto della giovinezza ma anche di sapere guardare avanti
e imparare dalle sofferenze patite. Come sempre il riscatto passa dal potere
salvifico del rock che in tutto l’album è ben espresso attraverso canzoni ricche
di sonorità che richiamano il migliore rock’nroll dove si possono richiamare
gli Stones e Springsteen, Van Morrison e Neil Young, non solo attraverso la
pregevole scrittura di Abbiati, ma anche perché To The Light è un disco ben
suonato dai fidi collaboratori quali sono il chitarrista Maurizio ‘Gnola’
Glielmo, la sezione ritmica composta da Enrico Fossati al basso e da Mattia
Martini alla batteria (che si alterna con Winston Watson che ha suonato con Bob
Dylan e non solo). A questi si aggiungono di volta in volta diversi ospiti come
Stiv Cantarelli, che co-firma anche il brano d’apertura, Mike ‘Slo Mo’ Brenner
con la sua steel guitar, Marco Diamanti dei Cheap Wine, l’hammond suonato da
Joey Huffman, protagonista sempre in positivo a sottolineare i migliori passaggi
dell’album.
Alcune delle canzoni di “To The Light” sono state
riprese dal canzoniere storico di Abbiati come ad esempio “Rags (London W12,
1998)” scritta per i Lowlands, oppure come la bellissima “Coast Of
Barcelona” per finire con “Stairs To The Stars”, scritta e riscritta
e la cui prima bozza risale addirittura al 1997, senza essere mai stata
pubblicata in precedenza.
Tutto concorre a fare di questo disco un’opera di
ampio respiro internazionale che ancora una volta evidenzia come in Italia
esiste una vasta schiera d’autori che continua a veleggiare in direzione
ostinata e contraria rispetto al mainstream della musica italiana, ben conscio
di avere tante cose da dire e che riesce sempre a metterle a disposizione di
chi ha voglia di cercare ancora della bella musica da ascoltare.
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