Recensione - The New Christs - The Burning of Rome Selected Works (Wild Honey Records/FOLC Records, 2025)

Dopo oltre un decennio di assenza dai palchi europei, la leggendaria band rock australiana The New Christs sta per tornare in Europa per un lungo tour estivo con date in Gran Bretagna, Italia, Francia e Spagna. Per l’occasione, l’italiana Wild Honey Records e la spagnola FOLC Records pubblicano The Burning of Rome: Selected Works, una compilation in doppio vinile che ripercorre tutta la carriera della band, curata personalmente dal frontman Rob Younger.

Rob Younger, leggendario vocalist dei Radio Birdman e figura di spicco della scena underground australiana, ha formato i The New Christs all'inizio degli anni '80 come sbocco per le sue visioni musicali più cupe e intense. Nel corso degli anni, attraverso numerosi cambi di formazione che hanno visto transitare nelle sue fila il fior fiore dei musicisti australiani: da Jim Dickson (Barracudas/Radio Birdman), Kent Steedman (Celibate Rifles), Louis Tillet e Nick Fisher dei Wet Taxis, Nik Rieth (Hoodoo Gurus/Radio Birdman), Chris Masuak (Radio Birdman), Dave Kettley (The Dead Set/Radio Birdman) e molti altri, è diventata una parte essenziale del panorama rock'n'roll mondiale, fondendo l'energia grezza del garage con il Detroit sound, unito a un   songwriting sofisticato e variegato, molto ben espresso nei loro travolgenti live.

Nonostante una carriera lunghissima ma caratterizzata da una parca produzione discografica che conta solo cinque album in studio, un live, un MLP e svariati singoli (raccolti in diverse compilations) prodotti tra il 1981 e il 2014  la band ha mantenuto un'identità inconfondibile, dove l’urgenza espressiva e la qualità musicale si uniscono senza compromessi.

The Burning of Rome: Selected Works nonostante qualche pecca dovuta alla mancanza di qualche brano fondamentale (a parere di chi scrive l’assenza di un brano come  “I Swear” grida vendetta), offre uno sguardo profondo e completo sull'universo sonoro dei New Christs, attingendo da ogni angolo della loro discografia, dal singolo “Born Out  Of Time” del 1985 per poi spaziare tra gli album in studio: Distemper (1989), Lower Yourself (1997), We Got This! (2002), Gloria (2009) e Incantations (2014). Le venti tracce selezionate e distribuite pregevolmente non in ordine cronologico, restituiscono ritratto fedele di una band che non ha mai perso un colpo.

La raccolta si apre con le distorsioni di “We Have Landed”, tratta dall'album Lower Yourself, opera del chitarrista Mark Wilkinson (The Lime Spiders/Brother Brick) che mette in mostra il lato killer della band di Younger. A seguire uno dei singoli cardine della produzione dei New Christs: “Another Sin”, che mette in mostra il talento chitarristico di Charlie Owen. A seguire l'atmosfera inquietante e notturna di “The Golden Street” da Incantations che mostra l’altra faccia della band , per poi ripartire a rotta di collo con “No Way On Earth”, brano d’apertura del primo album Distemper, “Jenny” e “Coming Apart” giusto per assestare colpi da mandare al tappeto qualsiasi tipo di ascoltatore.  Poi è tutto un saliscendi nella discografia del gruppo mettendo in mostra brani classici che fanno risaltare il talento di Rob Younger e delle tante incarnazioni di un gruppo capace di spaziare da brani solari come “Spit It Out”; infuocati come “From On High” e “On Top of Me”, per poi passare ai momenti salienti rappresentati da “Born Out Of Time” e quella che qui diventa la title track, “The Burning of Rome”, che incarna il mix caratteristico di intensità ed eleganza della band.

Nonostante il disco possa sembrare una nostalgica retrospettiva sulla carriera dei New Christs, in realtà questa sensazione prende piede solo se si legge la tracklist, mentre in realtà il disco scorre piacevolmente, suscitando in chi conosce magari poco la band australiana, la sensazione di ascoltare una album vero e proprio e non una compilation, perché accanto a diversi classici, mette in luce brani meno conosciuti che meritano molto più riconoscimento e dimostra, la vitalità di una band che ha sempre operato al di fuori delle mode e del tempo, alimentata da una passione inestinguibile per il rock’n’roll.

The Burning of Rome: Selected Works è un disco che non dovrebbe essere rivolto solo agli appassionati dell’Aussie-rock o di quello che ama l’Hi-energy rock’nroll, ma soprattutto a chi è capace di cogliere il senso profondo di una musica che continua aad alimentarsi e rigenerarsi sotto la superficie di quello che gode di maggiore visibilità.

Pubblicato la prima volta su FreakOut Magazine il 11/08/2025

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