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Visualizzazione dei post da 2024

Best of 2024 - Album

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    1 - CUTTERS - Psychic Injury (Legless/Drunken Sailor Records) L’attesissimo album d’esordio del quartetto di Melbourne si è rivelato aderente alle aspettative. “Psychic Injury” è un ferocissimo assalto sonoro punk/hardcore con testi altrettanto rabbiosi contro il sistema e la moderna società australiana ma che sono mutuabili in ogni paese. Un invito a restare vigili perché “il futuro si prospetta più cupo della sala fumatori di un aeroporto”. 2 - CHIMERS – Trough Today (Poison City Records) Il secondo album del duo di Wollongong (sempre Australia) conferma quanto di buono prodotto in precedenza, con il loro sound poco australiano, fatto di chitarre dissonanti, linee di batteria fuori dal coro, melodie difficili da dimenticare.   “Through Today” è un grande album, con una struttura molto ben articolata che dall’inizio alla fine si dipana in maniera netta senza mai indugiare alla tentazione di arricchirlo di inutili orpelli. Alle volte bastano due soli strumenti ...

Recensione Father John Misty – Mahashmashana (Sub Pop, 2024)

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  Mahashmashana potrebbe essere l’ultimo album che Josh Tillman firma come Father John Misty ? È un’associazione piuttosto facile da fare già solo a partire dal titolo dell’album: Mahashmashana, un'anglicizzazione di mahāśmaśāna, la parola sanscrita che indica il terreno di cremazione: la terra bruciata prima della prossima vita. Ma potrebbe anche non essere così, nonostante in tutto l’album Tillman riflette sul passato e sulle sue esperienze di vita utilizzandole sempre in accezione ampia come ha fatto nei precedenti cinque album pubblicati con il moniker di Father John Misty. Mahashmashana è un album impegnativo seppure composto da soli otto brani ma che hanno spesso un minutaggio che va oltre i cinque minuti, raggiungendo il picco nella title track posta in apertura e che dura oltre nove minuti. I temi trattati sono pesanti come l'egoismo, la misoginia, l'amore, la difficoltà di amare e le varie strumentalizzazioni e contraddizioni della società, ma la musica che li ri...

Recensione - Chimers - Trough Today (Poison City Records, 2024)

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  Ricordo come fosse ora quel giorno di quattro anni fa, in quella che era una tranquilla serata qualsiasi, mentre navigavo su di un sito web australiano, di imbattermi nel nome di una nuova band,  Chimers , presentata come una sorta di incrocio tra i Fugazi e gli Hüsker Dü. Bastava questo per attirare la mia attenzione e appuntare sul mio taccuino il nome di quella che sarebbe diventata una delle mie band preferite negli anni a seguire. A corredo di quell’articolo c’era un video del loro primo singolo “Mono” della durata di poco più di due minuti, che bastarono a fare scattare la scintilla di un amore incondizionato. Da lì in poi ho iniziato a seguire passo dopo passo la carriera del duo di Wollongong, che ad oggi consta di 6 singoli e due album, che fino alle soglie del secondo Trough Today, si è sviluppata in autoproduzione con i dischi che non hanno superato le 200 copie di tiratura, vendute esclusivamente attraverso il loro Bandcamp. I Chimers sono un duo composto da mari...

Recensione Japanandroids - Fate & Alchool (Anti, 2024)

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  Sinceramente avevo perso da tempo i contatti con i Japandroids relegati nell’amgolo dei ricordi sotto la voce di promesse non mantenute, sebbene quando nel lontano 2009 debuttarono con un ottimo album che prometteva bene. “Post Nothing” confermava la qualità della scena indie rock canadese che all’epoca aveva molte frecce al suo arco come   Wolf Parade, Constantines, Arcade Fire e simili. Il suono del duo composto dal duo David Prowse e Brian King, verteva essenzialmente sulle chitarre tirate che trascinavano brani estremamente melodici che traevano ispirazione dagli Sugar di Bob Mould, o perlomeno ci somigliavano tanto. L’album successivo “Celebration Rock” (2012) li elevò meritatamente al successo mondiale portandoli sui palchi di tutto il mondo, oltre che a diventare una leggenda nazionale canadese. Il passo successivo, "Near To The Wild Heart Of Life" (2017), nel tentativo di esplorare una forma canzone un po’ diversa da quella che riempiva i capitoli precedenti, finì...

Recensione - MC5 - Heavy Lifting (Ear Music, 2024)

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  La prima domanda che sorge spontanea è: perché? Perché nel 2024 qualcuno ha sentito la necessità di fare uscire un album a firma MC5 a ben 53 anni di distanza dal terzo ed ultimo disco con la line up originale: Rob Tyner (voce), Wayne Kramer (chitarra), Fred ‘Sonic’ Smith (chitarra), Michael Davis (basso) and Dennis “Machine Gun” Thompson (batteria). “High Time” (Atlantic, 1971) poneva fine alla rapidissima parabola di quello che insieme agli Stooges viene considerato come il gruppo proto-punk per eccellenza che segnò per sempre la storia della musica rock, spingendone la furia iconoclasta attraverso tre dischi non solo connotati musicalmente, come non si era sentito mai prima di allora, ma soprattutto per la lotta radicale della controcultura al capitalismo che non è mai scesa a compromessi e che veniva ispirata dal loro manager John Sinclair, figura di spicco del controverso movimento delle White Panthers. Con tre membri originari morti da tempo (Tyner, Smithe e Davis) e co...

Recensione - Amyl & The Sniffers - Cartoon Darkness (Rough Trade, 2024)

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  Gli Amyl and the Sniffers sono uno dei pochi gruppi australiani della nuova scena rock che sono riusciti a travalicare i confini del loro continente e raggiungere presto un buon grado di notorietà internazionale.   Anzi il loro caso presenta delle particolarità che non si riscontrano in altri artisti che hanno avuto un percorso di notorietà simile, tanto che sono diventati testimonial di una campa pubblicitaria di Gucci, ancor prima che venisse pubblicato il loro disco d’esordio. Molto lo si deve sicuramente all’immagine che Amy Taylor propone sul palcoscenico: quello di una donna libera che non ha paura di cantare i suoi inni sessuo-politici in abiti succinti e atteggiamenti provocatori, sorretti dal suono granitico dei suoi compagni Declan Mehrtens (chitarra), Gus Romer (basso) e Bryce Wilson (batteria) che mischiano il più classico punk rock con la tradizione del pub rock che ha portato alla ribalta il rock australiano negli anni Settanta. Dopo due album ricchi di...