Recensione - Black Snake Moan – Lost In Time (Area Pirata, 2024)

 


Giunto al terzo album, il progetto solista che Marco Contestabile porta avanti con il moniker di Black Snake Moan, arriva a fissare un momento cruciale della carriera del musicista di Tarquinia.

Sina dal primo approccio con la copertina disegnata da Laura Kensigton che offre chiari rimandi alla cultura psichedelica, si percepisce quello che si andrà ad ascoltare all’interno del disco.

Lost In Time (Area Pirata Records) è un viaggio ad alta valenza artistica che si snoda in nove brani che seppure siano rivestite da atmosfere e stilemi diversi, danno la sensazione di un unicum che rende perfettamente l’idea compositiva che si trova alla base del progetto artistico, in cui psichedelia, folk ancestrale e blues desertico si rincorrono e intrecciano in una spirale che rende l’ascolto particolarmente coinvolgente.

Tra l’iniziale “Dirty Ground” e la conclusiva “Cross The Border” il viaggio proposto da Black Snake Moan rende alla perfezione il senso evocato dal titolo dell’album. L’apertura rimanda al blues seppure poco ortodosso, rivisitato in chiave assolutamente personale, così come “Come On Down” che ne accentua il lato dark wave.
“Light The Incense” è un mantra psichedelico suonato su di un ritmo uptempo che sembra uscire dagli esperimenti ritmati che il compianto Mark Lanegan proponeva su di alcuni brani degli album di fine carriera.

“Shade Of The Sun” rimanda all’epoca d’oro del flower power, mentre “Sunrise” è un raga-rock impreziosito dalla presenza di Roberto Dell’Era (Afterhours, The Winstons) come ospite al basso e alla voce. “Going Black” trasuda di spiritualità sciamanica, mentre “Put Your Flowers” e “West Coast Song” richiamano le influenze indiane sulla psichedelia mentre il viaggio si conclude con “Cross The Border” che rappresenta una summa di quanto ascoltato in precedenza.

Il tema dell’alternanza permea tutto il disco che vuole rappresentare “l’evoluzione ciclica degli astri, tra luce e buio, sole e luna, crea un contatto fugace tra realtà e immaginazione”, il tutto sorretto dall’interpretazione da crooner ipnotico e messianico che Contestabile riversa in ogni momento di un album perfettamente riuscito.

Pubblicato la prima volta su Freak Out Magazine il 17 luglio 2024




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