Circa Waves – Never Going Under (Lower Third)

 Scritto per Freakout Magazine e pubblicato il 13/02/2023


Giunti al quinto album i Circa Waves continuano a rappresentare un certo suono tipicamente inglese capace di fondere elctro pop e indie rock da classifica, capaci come sono di scrivere canzoni accattivanti da cantare a squarciagola soprattutto nei festival estivi che li vedono protagonisti in pianta stabile da quando esordirono con un buon disco come “Young Chasers”.
Rispetto a dieci anni fa la formula non sembra essere cambiata più di tanto, anche perché, visto che funziona, ha portato risultati ragguardevoli in termini di fama e dischi venduti. Così anche questo “Never Going Under” risulta essere perfetto per essere suonato nelle radio e sui palchi di ogni parte del mondo, come dimostra la lunga lista di date del tour mondiale che parte nei prossimi giorni dalla Germania per poi toccare, oltre ad alcuni paesi europei, Messico, Stati Uniti e Australia, per poi affrontare i palchi di casa in Inghilterra. Nonostante la leggerezza di una musica accattivante questo nuovo disco della band inglese continua, sulla scia del precedente “Sad Happy” ad analizzare nei testi il mondo che viviamo perché come ha spiegato in sede di presentazione il frontman Kieran Shudall: “Never Going Under parla di quel fenomeno moderno unico nel suo genere, che consiste nel non sapere che tipo di mondo i nostri figli si troveranno a vivere tra 30 anni. Fisicamente, ambientalmente, politicamente siamo completamente nell’ignoto. Questo ci spaventa tutti, ma alla fine sappiamo che non possiamo mai rinunciare al futuro”. Per questo l’idea di fondo in fase di composizione è stata quella di creare “un’istantanea della paura che tutti proviamo oggi”.
Il disco beneficia di una produzione ben levigata tesa a fare emergere le canzoni con una leggerezza che quasi cozza con i temi trattati, ma riesce nel tentativo di mantenere alta non solo la cifra stilistica della band, quanto anche una proposta musicale che pure non rappresentando nulla di trascendentale, riesce a farsi ascoltare con piacere. Aperto dalla trascinante title track, “Never Going Under” parte su ritmi incalzanti che attirano subito l’attenzione e la mantengono alta anche nella successiva “Do You Wanna Talk” che ha forti richiami con il disco d’esordio. La tensione si mantiene alta con “Hell On Earth” brano manifesto del tema politico che riveste l’album, ma che sembra perdere di efficacia per come il groove che lo permea, cerchi di bilanciare i ritmi elettronici incalzanti con il pessimismo del testo. Altro brano di punta è il singolo “Carry You Home” classico esercizio di stile di indie in salsa britannica, forse non del tutto riuscito. Per il resto l’album vive di brevi pause con brani più (“Hold On”) o meno riusciti (“Northern Town”), ma cercando di mantenere i ritmi sempre alti con i brani costruiti sui ritmi di un electro pop ricco di ganci melodici e parti corali accattivanti che di sicuro piaceranno ai fan più devoti.

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