Ossi - Ossi LP (Snowdonia)

 Scritto per Freakout Magazine e pubblicato il 15/3/2023


Uscito sul finire dello scorso, l’esordio omonimo di Ossi si è segnalato come una delle opere discografiche più interessanti prodotte nella scena italiana.
Pur essendo un nome apparso solo al momento della pubblicazione dell’album, edito solo in vinile ed in versione digitale, Ossi è un side project di Vittorio Nistri e Simone Tilli che da tempo animano la Deadburger Factory con ben cinque album tra elettronica e avant-rock pubblicati sino ad ora. 
Per questo nuovo lavoro in cui il duo di musicisti toscani ha sviluppato una via moderna al garage rock, virata in chiave psichedelica, sono stati chiamati a collaborare nomi di spessore della scena italiana come sono quelli di Dome La Muerte (Not Moving), Andrea Appino (Zen Circus) e Bruno Dorella (Ovo/Bachi Da Pietra/Ronin), oltre al fido Carlo Sciannameo, presente in tre brani a curare le parti di basso, e a Roberto Pieralli (Mojo Blues Band) che ha suonato le parti di armonica.
Ma prima ancora di parlare della musica di questo disco, bisogna partire dal curatissimo progetto grafico che riveste l’opera e che lo mette sulla scia delle preziose edizioni che hanno caratterizzato le edizioni in vinile di “Un sogno di Maila” di Amerigo Verardi o la raccolta “Walking On The Bridge – Opera Omnia 1985-1990” edite entrambe dalla sinergia tra Psych-Out e MarraCult.
L’opera grafica di Ossi presenta innanzitutto al centro della copertina gatefold un disegno poco noto di Andrea Pazienza con il logo della band disegnato da Ugo Delucchi altro nome storico della leggendaria rivista Frigidaire, nonché chitarrista della mitica punk band genovese Dirty Actions. Entrambi sono inseriti nel progetto grafico di Gabriele Manconi che ha “fumettizzato” le foto e i testi delle canzoni presenti nel booklet realizzato sullo stile dei “Freak Brothers” e che è stato arricchito dai colori da pop art che Lido Contemori (Ca Balá,Lavoro Zero, Puzz, Il Male) ha utilizzato sui disegni di Delucchi, oltre a creare la spirale psych della copertina e il poster “Power To The Bones” che contiene i testi in inglese e “spiegati” al pubblico anglofono.
Se il progetto grafico è una vera e propria opera d’arte, altrettanto lo si può dire dei contenuti musicali del disco realizzato cercando di sintetizzare una via italiana al mondo garage/psych dove i testi in italiano rappresentano una novità sostanziale visto il grande lavoro sulle metriche che hanno fatto Nistri e Tilli per adattarli al suono “fisico” del garage-rock, per costruire la loro visione da cantastorie moderni. Il tutto viene anche arricchito dagli inserti di elettronica che non risultano mai invadenti, ma emergono quando serve, come valore aggiunto al suono.
I testi parlano della nostra società e delle sue contraddizioni, partendo dal blog di “Ventriloquist Rock” che condensa in poco più di un minuto un collage di dichiarazioni reali dei politici di casa nostra raccolti da comizi e dichiarazioni in Parlamento tra il 2001 ed il 2021. Dopo questo intro arrivano le liriche “costruite” da Vittorio e Simone che riprendono gli slogan “di pancia” di altri politici e facilmente riconoscibili.
Stessa tecnica usata su “Out Demons Out” brano diviso in sette parti in cui tutto il delirio negazionista ai tempi della pandemia.
Tutti i brani partono da fatti di cronaca recenti ed elaborati alla bisogna. “Ricariche” racconta lo “spirito imprenditoriale” di alcune adolescenti che vendevano palpeggiamenti ed altri favori sessuali a loro coetanei. 
la politica viene messa alla berlina in “Hasta la Sconfitta Siempre”, un rock blues che ripercorre l’eterna azione a perdere della sinistra di questi anni con l’emblematico esempio della Delorean di “Ritorno Al Futuro” presentata da Renzi alla Leopolda come esempio di modernità senza verificare quanto questa sia stata emblema di un glorioso fallimento.
“Toy Boy” racconta un’altra storia di provincia con una moglie che per pagarsi i favori sessuali di un giovane amico, finge una rapina per giustificare l’ammanco nella cassa del loro negozio. Una storia poco boccaccesca ma che evidenzia come nella società dell’apparenza sia sempre più difficile invecchiare con dignità.
Divertente è la cover dei Monks usata per raccontare i deliri del parroco di Lerici, Don Piero che spiega alle parrocchiane come i femminicidi e gli stupri sono “colpa delle donne” che girano in abiti succinti.
“Miss Tendopoli” è una feroce satira sulla tv spazzatura che racconta ancora un triste fatto di cronaca, come quello di una “falsa terremotata” ingaggiata in tv per decantare le mirabolanti opere di ricostruzione fatte dal governo Berlusconi a L’Aquila, presentate come se ci fosse un reale ritorno alla normalità, cosa ben lungi dall’esserlo ancora oggi.
Il lavoro non pagato ma che fa curriculum è al centro di “Naturalmente Non Possiamo Pagarti”, mentre l’epopea degli/delle influencer con tutte le sue contraddizioni viene sviscerata in un nonsense in cui ci si chiede che figlio potrebbe nascere da una coppia in cui “Lei è Grunge, Lui fa il Cowboy”. 
Ancora la politica viene messa alla berlina nei brani “O Pisciaturu” e per “Sollevare il Morale del Capo”. Nel primo si racconta la storia di un assessore lombardo che nei manifesti elettorali dichiarava “La forza della competenza”, salvo poi scoprire che aveva comprato i voti della ‘ndrangheta per farsi eleggere. Nel secondo, si parla di come l’epoca berlusconiana, nonostante sia finita da un pezzo abbia lasciato strascichi da tardo medioevo con stuoli di donne ancora appassionate dai leader politici cui riversano frasi d’amore, perché vittime del “fascino del potere”.
A tutta questa negatività Ossi provano a rispondere con il brano di chiusura dell’album. In “Navarre” raccontano ancora un fatto vero, raccolto in un trafiletto di cronaca. Una giovane volontaria del centro Protezione Animali di Monte Adone che cerca di salvare un lupo ferito ritrovate nelle acque gelide del fiume Limentra, sulle colline pistoiesi, rianimandolo con la respirazione bocca a bocca. Un’immagine dal valore altamente simbolico in cui vedere come ci siano ancora elementi di speranza per un futuro migliore.
Una chiusura perfetta per un disco che alla parte grafica di assoluto pregio, fa seguire un altrettanto valida proposta musicale dove musiche e testi riescono a sintetizzare molto bene l’idea di base che ha dato vita al progetto.

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