Wet Leg - S/t (Domino)

 Scritto per Freakout Magazine e pubblicato il 15/06/2022


Volenti o nolenti al tirare le somme di questo 2022 che ancora non èneanche arrivato a metà, si dovranno fare i conti con il disco d’esordio delle Wet Leg due ragazze, Rhian Teasdale e Hester Chambers, spuntate dal nulla dell’Isola di Wight, alle quali è bastato un singolo accattivante come “Chaise Longue” per essere rivestite del classico hype che la stampa britannica, ma non solo, riserva all’ennesima “next big thing” che arriva d’oltremanica.
Un interesse certamente ben riposto dalla gradevolezza del singolo d’esordio che possiamo annoverare tra i brani pop perfetti per animare qualsiasi tipo di party, ricco com’è di orecchiabilità, con un testo carico di doppi sensi e con un cantato che mischia sensualità e distacco, che cattura l’ascoltatore. Ecco perché l’attesa della pubblicazione del disco d’esordio si è fatta spasmodica alimentata dalle anticipazioni video che si sono succedute e che ne hanno alimentato l’hype.
Prodotto ottimamente da Don Carey che ha saputo bilanciare le chitarre semplici e sbarazzine con una sezione ritmica che sostiene il suono alla maniera di gruppi come Pixies e Breeders, tanto per citare due delle palesi influenze che escono dai solchi dell’album, il resto lo fa il missaggio di Alan Moulder, come dire: un nome una garanzia.
In tutte e dodici le canzoni si possono assaporare l’intreccio di voci che rimandano ad icone come Debbie Harry e Kim Deal, le ritmiche serrate e le chitarre super catchy che catturano l’attenzione e seppure non inventano niente di nuovo, ti danno la sensazione di rilanciare in una prospettiva diversa, certi suoni resi celebri da band come Franz Ferdinand, Pavement o Arctic Monkeys.
Dentro ammantato di superba pop music, c’è di tutto: la psichedelia in “I Don’t Wanna Go Out“, le progressioni armoniche di “Convincing
Il resto lo fanno i testi ricchi di spunti taglienti, ironici ma anche ricchi di rivendicazioni femministe come fanno ad esempio in “Wet Dream” dove esplicitano concetti distruggi maschietti come quando recitano: “Cosa ti fa pensare di essere abbastanza/ da pensarmi quando ti tocchi”.
In definitiva le Wet Leg hanno perfettamente centrato l’obiettivo grazie ad un album ricco di singoli accattivanti cui aggiungere, oltre ai già gitati, “Ur Mum” o “Supermarket”, ma anche canzoni che sanno unire sostanza ed appeal come “Angelica” o “Loving You”. Il più è fatto ed ora le aspettative si spostano sulla conferma.

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